Dopo il via libera un paio di mesi fa al portafoglio digitale italiano, noto con l’appellativo IT Wallet, in questi ultimi giorni si è tornati a parlare anche della patente digitale, uno dei documenti compresi in questa sorta di portafoglio virtuale. La discussione si è riaccesa dopo l’intervista al Sole 24 Ore del sottosegretario alla presidenza del Consiglio (con delega all’innovazione tecnologica), Alessio Butti, che ha confermato l’arrivo di IT Wallet a partire da gennaio 2025.
Se da una parte può essere salutata come una bella notizia, in particolare da chi farebbe volentieri a meno di portare dentro il portafoglio tutta una serie di documenti, dall’altra c’è un particolare che potrebbe far storcere il naso a molti: almeno all’inizio, la patente digitale varrà soltanto in Italia e non negli altri Paesi dell’Unione europea.
Perché la patente digitale italiana sarà valida solo in Italia
Oggi con la nostra patente di guida possiamo guidare sia in Italia che all’estero, salvo rare eccezioni. Lo stesso però non varrà per la nuova patente digitale compresa all’interno di IT Wallet. Perché?
Come si evince dal nome stesso, IT Wallet è un portafoglio virtuale che avrà validità soltanto in Italia. L’Unione europea sta portando avanti la discussione su un progetto analogo (EUDI, European Digital Identity Wallet), ma le tempistiche saranno più lunghe rispetto a quelle del nostro Paese (si parla del 2026, al più tardi tra il 2028 e il 2029).
In attesa dunque del debutto della patente digitale europea con il cosiddetto EU Wallet, per viaggiare nei Paesi Ue e nel resto d’Europa occorrerà portare con sé anche il documento fisico.
L’attivazione di IT Wallet passerà per l’app IO, l’applicazione dei servizi pubblici sviluppata dalla società pubblica PagoPA. Due gli strumenti con cui sarà possibile attivare il nuovo portafoglio digitale italiano: lo SPID (sistema pubblico di identità digitale) o la CIE (carta d’identità elettronica).