IPTV e Pezzotto: Piracy Shield fa autogol bloccando Google Drive

IPTV e Pezzotto: Piracy Shield fa autogol bloccando Google Drive

Forse la lotta contro IPTV e Pezzotto illegali è sfuggita di mano a Piracy Shield che, sbagliando obiettivo, ha bloccato Google Drive e YouTube. Infatti, per alcune ore di sabato 19 ottobre 2024, la piattaforma anti-pirateria ha colpito un bersaglio che nessuno si sarebbe mai aspettato, il colosso di Mountain View. Una notizia che sta lasciando molti utenti senza parole e che ha generato diversi disagi.

Infatti, dalle ore 18:56 di sabato, secondo quanto segnalato da diversi utenti su X e altre testate giornalistiche, Piracy Shield avrebbe bloccato l’accesso al dominio drive.usercontent.google.com. Ricordiamo che questo dominio è indispensabile per garantire il funzionamento della piattaforma cloud Google Drive. Di conseguenza gli utenti non hanno potuto scaricare file archiviati per diverse ore.

La conferma di quanto successo, ovvero il blocco di Google Drive e YouTube, scambiati per una sorta di IPTV e Pezzotto illegale, si trova sulla piattaforma di monitoraggio Piracy Shield Search. Questo sito, disponibile a tutti, pubblica costantemente i domini che la piattaforma anti-pirateria blocca. Tra questi troviamo proprio quello di Google Drive.

IPTV e Pezzotto: Piracy Shield e Google Drive, succederà di nuovo?

Per sei ore Piracy Shield ha tenuto come ostaggio Google Drive, identificato per errore come promotore di IPTV e Pezzotto illegali. Questo incidente sta ponendo molte domande in merito anche alla legittimità di certe azioni. Come in questo caso, quante volte succederà che un ticket aperto da questa piattaforma possa bloccare un sito o un servizio legittimo, creando disagi a molti utenti?

Sul sito ufficiale, viene così descritto l’obiettivo della piattaforma anti-pirateria: “Le nuove norme prevedono che il blocco degli FQDN e degli indirizzi IP, univocamente destinati alla diffusione illecita dei contenuti protetti, avvenga entro trenta minuti dalla segnalazione del titolare per il tramite di una piattaforma tecnologica unica con funzionamento automatizzato. La piattaforma Piracy Shield, attiva dal 1° febbraio 2024, consente una gestione automatizzata delle segnalazioni successive all’ordine cautelare emanato dall’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni ai sensi dell’art. 9-bis, comma 4-bis del Regolamento“.

Sarà un caso isolato e un errore che non si ripeterà più? A questa domanda non abbiamo una risposta, ma tutti sperano proprio che questo non succeda di nuovo. Tuttavia, secondo alcune segnalazioni di utenti pare che anche altri domini innocenti siano stati bloccati “con una certa disinvoltura“.

 

 

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