La nota banca Piper Sandler afferma con certezza che Apple ha intenzione di abbassare il prezzo di vendita di iPhone SE al fine di favorir ulteriormente le vendite e spostando – in parte – la produzione del device al di fuori della Cina.
iPhone SE: rischio incauto per aumentar le vendite
In una nota pubblicata in merito ad una ricerca sui semiconduttori, l’analista Kumar ha indicato che ci sono molti punti interessanti sui dati di Apple in questo periodo, che fanno pensare ad drastici cambi nella gestione della produzione del device entry-level della casa di Cupertino. A ciò si sommano le tensioni sempre maggiori fra Cina e America, anche a causa di una politica fuori dagli schermi (per non dire qualcosa di brutto, su Internet vige la censura) di Donald Trump, presidente degli USA.
Sembra quindi che Apple sia pronta a rinunciare a parte dei suoi introiti pur di favorir ulteriormente la vendita di iPhone SE (2020). Analizzando i costi dei componenti di iPhone SE, sappiamo che il device “entry-level” della casa, permette ad Apple di avere un margine di entrate pari al 54%.
Tuttavia, la società sembra essere pronta a rischiare il tutto per tutto, compresa la posizione di partner commerciale con la Cina, spostando gran parte della produzione altrove. Ricordiamo che in diversi mercati, iPhone SE, così come iPhone XR, è assemblato in Brasile. Molti rumor a riguardo prevedono però, che Apple abbia intenzione di impiantare diverse fabbriche e stabilimenti in India. Sembra infatti che i dirigenti di Apple abbiano incontrato alcuni funzionari indiani per parlare di una produzione di 40 miliardi di dollari in cinque anni. Inoltre Apple sta suggerendo a Luxshare di investire in Catcher, così da ridurre la dipendenza dalla nota catena di Foxconn. Anche TSMC, noto produttore di chipset, starebbe pianificando di staccarsi dall’impianto cinese, realizzando uno stabilimento per la produzione in Arizona.
USA – Cina: qualcuno fermi Trump
Se state pensando che queste misure di distanziamento dalla Cina possano derivare dalla recente epidemia da Coronavirus, vi sbagliate di grosso. La causa sembrano essere le folli iniziative di un Presidente oramai alla deriva, la cui unica operazione buona fatta negli ultimi 30 anni risale alle sua performance in “Mamma ho perso l’aereo”.
La sua politica nazionalista sta assumendo toni fin troppo preoccupanti, generando perfino l’ira dell’ex Presidente Obama. Dopo la conferma del ban contro le aziende cinesi, Huawei e Honor in primis, dopo la terribile azione “da bullo di periferia” nei confronti di ZTE, e le recenti accuse contro DJI, Trump sembra voler incentivare l’odio razziale nei confronti della Cina ora più che mai, ad un passo dalle prossime elezioni presidenziali di ottobre.
Con la speranza di vederlo nuovamente in veste di “attore” e non di uomo di politica, attendiamo fiduciosi il cambio di Governo negli USA il prossimo autunno, al fine di ristabilire – magari con un Presidente che non sia in preda ai deliri legati all’ anzianità – un equilibrio nel mondo commerciale.