iPhone SE 2022 dopo 24 ore: ora ho capito perché andrebbe scelto

Dopo 24 ore insieme ad iPhone SE 2022 è tempo di prime impressioni sul melafonino più economico, appena lanciato: ecco cosa me n'è parso.
iPhone SE 2022 dopo 24 ore: ora ho capito perché andrebbe scelto

iPhone SE 2022, arrivato ieri e l’ho subito configurato e messo in uso come dispositivo principale. L’avevo visto in foto, quindi me l’aspettavo: esteticamente è identico al predecessore, il modello 2020, e quindi ad iPhone 8.

Non fermarsi alle apparenze però è sempre buona norma e nel caso di questo melafonino, il principio è più che mai valido. Dopo poche ore di utilizzo mi sono già resa conto del suo potenziale, garantito dal cuore pulsante: il potente processore A15 Bionic, attualmente a bordo della gamma di iPhone 13.

A renderlo più interessante del predecessore non è solo questo però. Ci sono altri fattori come la RAM o la compatibilità con la connettività 5G. Insomma, ho proprio avuto l’impressione che questo smartphone fosse nato perché cambiasse tutto, senza cambiare niente. Maturando le mie prime impressioni, ho capito chi dovrebbe scegliere questo melafonino e chi invece non dovrebbe farlo.

iPhone SE 2022: le prime impressioni

Compatto. Devo sottolinearlo? Non credo serva. Questo dispositivo nasce per essere compatto nelle dimensioni, ma anche nel prezzo. Mantiene un’estetica che ormai è possibile definire vintage, considerando la velocità con la quale le generazioni di dispositivi si susseguono.

Niente linee squadrate, quindi, ma identico ad iPhone 8 nelle dimensioni e nel design. Di conseguenza, e sarà l’ultima volta che lo sottolineo, è identico ad iPhone SE 2020.

Si tiene benissimo in una mano sola ed è super leggero (quasi troppo, se – come me – di solito usate “padelle” del calibro di iPhone 13 Pro Max o simili). Il Touch ID – e in generale la presenza del tasto Home – è sempre un piacevole ritorno al passato: ci vuole un po’ per imparare di nuovo ad abituarsi alla sua presenza, ma sospetto che mi mancherà quando finirò il periodo di test.

Display

Il display, è il solito ben rodato display Retina HD da 4,7″. Non ho avuto problemi di visibilità in alcuna situazione, lasciando la tecnologia “True Tone” attiva. Si occupa lei di regolare i colori e bilanciare bianchi in base alla temperatura dei colori ambientali. Una tecnologia ben nota, già utilizzata su iPhone e Mac, che permette di avere sempre uno schermo ben calibrato e di affaticare meno la vista. Qualcosa che va oltre la mera regolazione automatica della luminosità dello schermo, per intenderci.

Prestazioni generali

Dopo solo 24 ore le uniche considerazioni possibili sono quelle a caldo, un po’ “superficiali” e originate da un utilizzo intenso come dispositivo principale. Quanto alle prestazioni, non ho problemi a confermare che mi è parso – per fluidità e reattività – perfettamente paragonabile ad iPhone 13, almeno per le operazioni quotidiane.

La presenza di 1GB di RAM in più rispetto al predecessore ma, soprattutto, del processore Apple A15 Bionic si fanno sentire da subito. Lo smartphone è prestante e non ha tentennato nemmeno quando, mentre ripristinava il mio backup personale e terminava la configurazione, l’ho utilizzato per tutto quello che mi serviva.

Il sistema operativo sembra essere cucito alla perfezione anche su questo melafonino. Il dispositivo arriva già equipaggiato con iOS 15.4, che non sembra mostrare segno di incertezza alcuno.

Autonomia energetica

L’autonomia energetica devo ancora capirla, invece. L’ho caricato completamente ieri sera, staccandolo alle 21. Mentre scrivo sono le 17.26 del giorno successivo, quindi meno di 24 ore dopo, e il dispositivo mi ha appena segnalato un residuo di autonomia del 20%. Non è male, considerando un utilizzo medio-intenso, Apple Watch sempre connesso ed AirPods Por utilizzati per gestire una decina di telefonate.

Il caricatore non c’è in confezione, ma abbinando il cavo (quello c’è) ad uno che sia almeno da 20W in poco più di un’oretta si passa dal 10% circa alla carica completa. In alternativa, c’è la ricarica wireless, che però non ho ancora provato. Non so quanto sia effettivamente la capienza in mAh della batteria, Apple non lo dichiara, ma di base garantisce prestazioni migliori rispetto ad iPhone SE 2020. Bisogna capire se per merito delle prestazioni energetiche ottimizzate del processore, se perché c’è una batteria più capiente oppure se per entrambi i motivi.

Comparto fotografico

Un solo sensore presente, ma aspetta a gridare allo scandalo. Di foto ne ho ancora scattate pochissime, ma da quei pochi scatti mi sono resa conto che il “piccoletto” tiene banco.

Non mi sono mancati gli altri sensori per la qualità, mi è mancato lo zoom ottico (che per ovvie ragioni non c’è) e a qualcuno probabilmente mancherà il grandangolo.

Per il resto, il sensore da 12MP sembra essere capace di comportarsi molto bene nella stragrande maggioranza dei contesti, anche con poca luce. Merito suo? Più o meno, è anche merito dell’enorme lavoro software di elaborazione che c’è dietro (Smart HDR e Deep Fusion, ma anche gli Stili Fotografici) possibile grazie al processore d’immagine che lavora in concerto con il Neural Engine del chip A15 Bionic.

Insomma, l’hardware sembra lo stesso del predecessore, ma la qualità degli scatti potrebbe essere sostanzialmente migliorata per quanto appena sottolineato.

iPhone SE 2022, impressioni a caldo: vale il prezzo?

Si parte da 529€, per la configurazione da 64GB. C’è anche quella da 128GB (a 579€) e quella da 256GB (a 699€), ovvero quella che ho in test in questo momento. Io sto provando il colore PRODUCT(RED), ma c’è anche Mezzanotte e Galassia.

Un prezzo base che è minore di quello praticato per portare a casa un iPhone 13 Mini, volendo rimanere in tema di melafonini di ultima generazione, ma il paragone secondo me non regge, non ha proprio senso.

Chi sceglie iPhone SE 2022 non dovrebbe farlo solo per il prezzo, ma anche per tutto quello che questo modello porta con sé. Un ritorno al passato, in dimensioni compatte, che però non manca di essere un concentrato di tecnologia. Un display che i bordi li ha e non li nasconde. Un tasto Home fisico da premere, che ti permette di sbloccare lo smartphone tramite il Touch ID contemporaneamente.

Un prodotto che però non è affatto lento o dotato di un hardware che non è al passo con i tempi. Sotto la scocca c’è lo stesso SoC che alimenta iPhone 13 e non dimentichiamo che c’è anche il supporto al 5G.

Ecco, per questo motivo iPhone SE 2022 vale – a mio avviso – il prezzo di vendita. Non solo perché permette di avere un melafonino spendendo meno, per quello ci sono le offerte (magari sulle generazioni dell’anno precedente), ma per tutto quello che è in grado di offrire a un’utenza che è ancora legata a dettagli come il tasto fisico centrale, un form factor più arrotondato e facile da gestire con una sola mano e uno schermo che non procuri tocchi involontari perché di spazio per i bordi non ce n’è.

Per il momento, dopo sole 24 ore di utilizzo, sono più che certa che – una volta capito – iPhone SE 2022  meriti il prezzo richiesto. Se poi questo lo rende anche il melafonino più economico, ben venga. Guai però a comprarlo solo perché “costa meno” se non se ne abbraccia la filosofia: rischierebbe di rimanere un prodotto incompreso.

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