Anche se in molti già aspettano la primavera del 2020 per scoprire l’iPhone SE 2, un celebre analista afferma che lo smartphone di Apple non avrà il successo sperato. Scopriamo il perché.
iPhone SE 2 non venderà?
iPhone SE 2 dovrebbe essere lanciato sul mercato all’inizio del 2020 e, come abbiamo rivelato qualche giorno fa, si presenterebbe ad un costo molto interessante. Nonostante questo enorme vantaggio economico – sappiamo bene che i melafonini non si mettono in tasca con pochi euro – l’analista Ming-Chi Kuo blocca gli entusiasmi con delle affermazioni poco favorevoli: in buona sostanza, il telefono potrebbe non avere lo stesso successo del suo predecessore, uscito quasi 4 anni fa.
Se inizialmente Kuo aveva dichiarato che Apple avrebbe venduto tra le 30 e le 40 milioni di unità di SE 2, adesso la sua visione si è ridimensionata, fino ad arrivare a 20 o al massimo 30 milioni di terminali. Ricordiamo che il primo iPhone SE aveva venduto a solo 9 mesi dall’uscita (marzo 2016) ben 30 milioni di pezzi.
Ma perché le stime di vendita dell’atteso iPhone SE 2 sono così ristrette? In primo luogo il terminale – che si dovrebbe basare notevolmente sull’iPhone 8 – non attirerebbe gli utenti che desiderano un melafonino tascabile. Inoltre, il colosso di Cupertino deve destreggiarsi in un mercato saturo dove i consumatori – specie quelli europei e statunitensi – tendono a conservare i loro smartphone più a lungo. Ultima motivazione – ma solo in senso di schieramento redazionale e non di importanza – la concorrenza con i terminali del robottino verde, sempre più sulla cresta dell’onda. Portiamo come esempio la serie Pixel 4a, prossima generazione di telefoni Google basati sul sistema operativo Android. La gamma verrà presentata subito dopo il lancio di iPhone SE 2, ciò significa che la battaglia sarà apertissima.
Dalla sua, l’SE 2 potrebbe però buttare sul tavolo da gioco l’asso del prezzo: se gli ultimi rumor saranno confermati, il telefono potrebbe costare 399$ negli Stati Uniti, che si decifrerebbero in circa 499€ in Italia. Vedremo nei prossimi mesi se le stime di Kuo verranno o meno confermate, nell’attesa: stay tuned!
