Sin da quando gli smartphone esistono molteplici marchi hanno tentato di sfidare gli iPhone proponendo form factor simili o soluzioni dal comparto tecnico più di spicco – anche se soltanto sulla carta. Nel caso specifico della Russia, dopo lo stop alle vendite del dispositivo ordinato dalla stessa Apple c’è stato un tentativo di spinta di quello che dovrebbe essere il dispositivo mobile “diretto concorrente” realizzato proprio in Russia. Si chiama AYYA T1, sviluppato da una sussidiaria del noto conglomerato Rostec, ma si è rivelato tutt’altro che un successo.
L’iPhone russo è un fallimento
Secondo un report recentemente pubblicato dal portale business Vedomosti, i consumatori russi hanno acquistato meno di 1.000 AYYA T1 sin dal suo approdo nei negozi, avvenuto nell’ottobre 2021. Il numero effettivo, stando ai dati ottenuti dai giornalisti russi, è di 905 unità, ovvero il 18% dell’intero stock prodotto dall’azienda madre.
Denis Kuskov, CEO di Telecom Daily, ha affermato che questo è un “errore statistico”, ma agli atti sembra proprio la realtà: i rivenditori russi, difatti, si sono visti costretti a ridurre il prezzo a 11.000 rubli (140 dollari al cambio attuale), un gesto spacciato per “promozione speciale” ma concretamente dovuto alle basse vendite nel paese. Secondo i rivenditori, le scarse vendite di AYYA T1 sarebbero legate prevalentemente a dipendenti statali, mentre i cittadini sarebbero tutt’altro che interessati da tale smartphone.
Le sue specifiche tecniche, del resto, sono tutt’altro che vicine a quelle di un iPhone: il dispositivo si dota infatti di uno schermo LCD da 6,5 pollici con refresh rate fisso a 60Hz e risoluzione di 720 x 1600; dunque, nemmeno Full HD. Sotto la scocca si trova il SoC MediaTek Helio P70 da 12 nm, accompagnato da 4 GB di RAM e da una batteria da 4.000 mAh con ricarica USB-C. Il comparto fotocamera mostra invece due sensori sul retro, rispettivamente da 12 e 5 megapixel, e uno frontale da 13 MP. Se non altro, lato memoria viene offerto lo slot microSD. Il sistema operativo è infine Android 11, ma non nella versione “corporate” per aziende e funzionari statali che, invece, dispone dell’OS russo Aurora.