Per ora si tratta solo di un brevetto, ma vale la pena comunque esaminarlo: Apple sta pensando a un iPhone che si possa utilizzare anche sott’acqua, senza rischiare di riportare alcun danno. Un device che vada ben oltre, quindi, il mero ottenimento della certificazione IP68: si punta all’interfaccia utente personalizzata.
Un iPhone da usare sott’acqua
Il brevetto riguarda principalmente il software di un possibile dispositivo Apple da usare in acqua, non l’hardware. Dunque, se da un lato diamo per scontato che un melafonino da utilizzare in piscina sia protetto meglio, tanto per fare un esempio, di un iPhone 11, dall’altro è interessante analizzare il documento trapelato. Questo mostra infatti un’interfaccia utente “subacquea”: si tratta probabilmente di una UI molto semplificata, che potrebbe permettere il compimento di operazioni rapide e basiche mentre il terminale è immerso nell’acqua.
Infatti, anche se gli attuali device impermeabili possono rimanere accesi e “reagiscono” ai tocchi in acqua, spesso il loro funzionamento è del tutto inaffidabile: fra tocchi involontari e impossibilità di accedere ad alcune feature, ben presto si rinuncia all’attività. Probabilmente, l’idea di Apple è quella di lanciare – in futuro – un iPhone che sia in grado di riconoscere automaticamente quando viene immerso in acqua, così da cambiare l’interfaccia utente, mostrandone una semplificata.
Se si tratti solo di un’idea o di qualcosa di destinato a concretizzarsi non possiamo saperlo. Di fatto, il brevetto esiste, ma potrebbe rimanere in un cassetto per sempre.