È proprio strano che Apple continui a sfornare smartphone da 16GB di storage: tra app che esigono sempre più spazio e file multimediali che impegnano drasticamente la memoria (con foto, video e quant’altro) 16GB di storage sembra un numero piuttosto esiguo e costringe, perciò, gli utenti a spostare le proprie attenzioni su modelli da almeno 32GB (anche se la scelta ideale sarebbe quella da 128GB, considerando anche il fatto che Apple non supporta espansioni tramite microSD o card similari).
La procedura è molto delicata
In Cina si sono ingegnati a risolvere il problema. Sono infatti nati dei negozietti che effettuano l'upgrade: prendono l'iPhone di basso cabotaggio, lo aprono e sostituiscono la memoria NAND da 16GB con una da 128GB. Detta così, sembra una cosa semplicissima: in realtà è un intervento che presenta molte difficoltà, anche perché Apple ha fatto in modo di prevenire tali manomissioni che, come può facilmente immaginare, porterebbero problemi di sicurezza e stabilità.
La memoria da 16GB viene scandagliata
Apple, in particolare, fa un controllo dei numeri seriali dei chip (e di altri contenuti software al loro interno): gli ingegnosi cinesi hanno scovato delle lacune che hanno consentito loro di clonare contenuti del software di controllo e i numeri di serie.
La memoria viene analizzata a caccia del numero seriale
Questo lavoretto, però, può essere effettuato solo con iPhone 6 (non con il plus) e solo dopo aver autenticato il dispositivo.
Ovviamente, la procedura potrebbe portare alla distruzione del dispositivo: c'è da fare i conti con una probabilità di fallimento che renderebbe inutilizzabile l'iPhone. Ma per 580 yuan (83 euro circa) per la modifica da 128GB o 450 yuan (€65) per portare l'iPhone a 64GB più di uno è disposto a correre il rischio.
Il miracolo è compiuto!