iPhone 18 potrebbe prendere in prestito una funzione per la sua fotocamera da Android

Sui dispositivi Samsung esiste già dal 2018: parliamo della fotocamera con apertura del diaframma variabile, che potrebbe arrivare su iPhone nel 2026.
iPhone 18 potrebbe prendere in prestito una funzione per la sua fotocamera da Android

iPhone 16 è stato lanciato da poco, ma già corrono indiscrezioni sulle prossime serie. Mentre le speculazioni si concentrano principalmente su iPhone 17, fa capolino anche una nuova informazione che guarda molto lontano: al 2026 e, più precisamente, alla futura serie di iPhone 18, che pare prenderà in “prestito” una funzione già da anni presente sui dispositivi Android.

Samsung l’ha introdotta sei anni fa

A parlarne è stato l’analista Ming-Chi Kuo: un modello di “fascia alta” della serie iPhone 18, forse iPhone 18 Pro Max, potrebbe includere una funzionalità introdotta per la prima volta da Samsung. Parliamo della fotocamera principale con apertura del diaframma variabile.

Samsung ha introdotto questa tecnologia nel 2018, con la serie Galaxy S9. In seguito, è stata adottata da altri marchi come Huawei (e infatti i suoi ultimi flagship, HONOR Magic 7, ne sono dotati), OPPO e Xiaomi. Non è una novità per il mondo tech, ma sicuramente lo è per gli iPhone di Apple.

Kuo, nel suo report, spiega: “Un importante aggiornamento per l’iPhone 18 di fascia alta del 2016 è l’obiettivo grandangolare, che verrà aggiornato a una fotocamera ad apertura variabile, migliorando significativamente l’esperienza fotografica dell’utente”. Sunny Optical, con la sua decennale esperienza nella progettazione e produzione di fotocamere ad apertura variabile per Android, sarà il fornitore principale degli otturatori, affiancata da Luxshare in veste di fornitore secondario.

Apertura fissa o variabile: cosa cambia?

Ma cosa significa, per chi non è del mestiere? La maggior parte degli smartphone offre aperture fisse. La possibilità di aprire il diaframma a piacimento consente al telefono di lasciar entrare più o meno luce nel sensore fotografico, rendendolo in grado di adattarsi maggiormente alle diverse condizioni di illuminazione.

Per fare un esempio, di notte è possibile aprire al massimo il diaframma per far entrare più luce possibile; al contrario, di giorno è preferibile chiuderlo. Un’apertura più ampia offre anche una profondità di campo ridotta, utile quando si scatta in stile ritratto: così facendo, soltanto il soggetto risulta a fuoco, sfocando il resto. Al contrario, chiudendo il diaframma l’intera scena viene messa a fuoco, soggetto e sfondo inclusi.

Naturalmente, non si tratta che di indiscrezioni e non possiamo aspettarci una conferma certa se non tra qualche anno. Questa voce di corridoio, tuttavia, candida iPhone 18 come il primo smartphone che potrebbe adottare questa tecnologia: adesso non resta che capire se Apple deciderà di anticipare i tempi, magari con iPhone 17, oppure se dovremo aspettare fino al 2026.

Ti consigliamo anche

Link copiato negli appunti