Fermi tutti: è appena uscito un rumor molto frizzante sul futuro iPhone 15 Pro. Secondo le recenti indiscrezioni trapelate sul web, il melafonino premium del 2023 potrebbe essere il primo device al mondo a non presentare uno slot per la scheda SIM fisica.
iPhone 15 Pro: solo eSIM, grazie
Una nuova indiscrezione emersa poche ore fa suggerisce che l’iPhone 15 Pro, il cui lancio è previsto per il 2023, sarà il primo modello di melafonino a essere spedito senza uno slot per scheda SIM fisica. Il rumor, che dovrebbe essere trattata con “un pizzico di sale”, proviene dal portale BlogDoiPhone e si basa presumibilmente su voci di corridoio emerse da “fonti interne“. Il rapporto spiega:
Apple ha da tempo sperimentato modi per non avere più bisogno della carta SIM (conosciuta in Brasile come “chip vettore”), implementando la tecnologia eSIM.
Ma secondo fonti interne di iPhone Blog, dal 2023 la versione Pro di iPhone potrebbe già iniziare ad arrivare senza alcun input alla SIM fisica, funzionando solo con 2 slot eSIM.
Sia l’iPhone che l’iPad sono passati alla tecnologia eSIM negli ultimi anni. In effetti, i modelli del 2021 sono i primi modelli a supportare la doppia eSIM, consentendo agli utenti di utilizzare due eSIM in contemporanea.
Inoltre, si dice anche che l’OEM di Cupertino stia lavorando per un iPhone senza porta, ovvero un dispositivo senza un connettore Lightning. Avrebbe senso che Apple abbandonasse contemporaneamente anche lo slot della scheda SIM fisica, aumentando notevolmente l’autonomia del dispositivo grazie all’inserimento di una batteria ancora più generosa.
Attenzione però: è anche possibile che Apple rilasci l’iPhone senza SIM solo in determinati mercati. L’adozione della tecnologia eSIM varia ampiamente da paese a paese, quindi l’azienda potrebbe lanciare il 15 Pro senza uno slot per schede SIM solo nei mercati che sposeranno sempre di più il modulo “sim virtuale”.
Altre indiscrezioni per il cosiddetto iPhone 15 in arrivo nel 2023 includono l’adozione di Touch ID sotto il display e nuovi chip di TSMC costruiti a 3 nanometri. Vi ricordiamo di prendere questo rumor con “un pizzico di sale” e con una giusta dose di scetticismo. Mancano ancora due anni e tutto potrebbe cambiare.