iPhone 14 Pro, annunciato solo pochi giorni fa, è uno degli smartphone che più attira l’attenzione in questo periodo. Si chiacchiera moltissimo della Dynamic Island, la nuova soluzione che sostituisce l’ormai celebre “notch" e crea un nuovo modo di interagire con il proprio melafonino. Non si tratta però certamente dell’unica novità che caratterizza il nuovo terminale Apple. Vale la pena capire, in concreto, quali sono i pregi e i difetti di questo device.
Eccolo quindi nella nostra recensione in 10 punti chiave: per raccontartelo, abbiamo scelto un format concreto, chiaro e semplice. In questo modo sarà più semplice decidere se è il prodotto che fa per te.
iPhone 14 Pro: recensione in 10 punti chiave
Una serie di micro analisi, chiare e semplici, che ti aiuteranno ad avere una panoramica completa dello smartphone.
1 – Design e costruzione
Esteticamente, il nuovo melafonino non stravolge il design che caratterizza i più recenti modelli, a partire dal 12. Dunque, linee più squadrate. Quel quasi ritorno al passato che è stato largamente apprezzato viene proposto anche quest’anno, sebbene con alcune differenze. Sul frontale, ad esempio, la “Dynamic Island" al posto del notch rende impossibile confondere l’edizione 13 Pro dalla 14 Pro.
Quanto ai materiali di costruzione, si tratta di un dispositivo progettato per resistere a tutta quella serie di pericoli che – nel quotidiano – potrebbero rovinarlo o danneggiarlo al punto di comprometterne l’utilizzo. Vetro sulla parte anteriore, a protezione dello schermo. Apple utilizza il suo esclusivo “Ceramic Shield" per proteggere i pannelli, assicurando un’ottima resistenza a graffi e urti. Vetro anche sul posteriore, che – grazie a un particolare processo di rafforzamento – vanta di essere il più resistente ad oggi presente su smartphone. I laterali del melafonino sono in acciaio, trattato in modo da risultare particolarmente resistente ai graffi. Proprio il trattamento effettuato, gli conferisce una piacevole finitura lucida. Ho apprezzato molto il contrasto con il vetro, più satinato e opaco. Per finire, sebbene non sia subacqueo, il device è impermeabile. Nello specifico, resiste all’immersione in acqua fino a 6 metri e per un massimo di 30 minuti. Va da sé che, in caso di contatto accidentale con l’acqua nel quotidiano, non ci saranno problemi.
Rimane il sistema MagSafe, che nasce per la ricarica, ma ben si presta all’utilizzo di accessori di vario genere e tipologia, agganciati saldamente dietro la cover dello smartphone.
Nel complesso, lo smartphone conferisce la sensazione di robustezza e solidità, senza però rinunciare ad essere oggettivamente bello ed elegante. Le colorazioni di quest’anno sono l’Argento, l’Oro, il Nero Siderale e il Viola Scuro. Per il mio test ho utilizzato un’unità Nero Siderale.
2 – Display e audio
Probabilmente, quest’anno il display dei melafonini di ultima generazione attira l’attenzione ancora più del solito. Dynamic Island, Always on Display e una luminosità impressionante: caratteristiche che non passano inosservate.
Un bellissimo pannello Super Retina XDR da 6,1" di tipo ProMotion (risoluzione 1179X2556, densità di pixel 460PPI), ovvero che può contare su un refresh rate adattivo che va dai 10Hz (addirittura 1Hz, in caso di utilizzo dell’Always On Display) fino ai 120Hz. L’ideale per avere un’esperienza d’uso sempre fluida, evitando però di “esagerare" con la fluidità quando non serve, preservando l’autonomia energetica.
Particolarmente luminoso, la luminosità di picco del pannello arriva a 2000 nits sotto pieno sole: il doppio rispetto a quella del modello precedente. Una luminosità che naturalmente si può lasciar gestire in modo automatico allo smartphone, ottenendo una visibilità pressapoco perfetta in qualsiasi contesto di utilizzo. L’ho usato per leggere qualche notizia a letto prima di dormire, ma anche sotto la luce diretta di un sole che – a fine settembre – non è ancora assolutamente timido al sud Italia. Non ho avuto alcun problema in nessun contesto ed è anche apprezzabile la rapidità con cui la luminosità del pannello di adatta al contesto circostante. Merito del secondo sensore di luminosità ambientale – oltre a quello anteriore – alloggiato sul posteriore del device.
Maggiore luminosità anche ai contenuti HDR (foto e video), che arrivano a 1600 nits (il 33% in più rispetto al precedente modello), risultando ancora più piacevoli da guardare su questo pannello.
Eccezionale l’audio stereo, a mio avviso ancora più alto rispetto a quello di iPhone 13 Pro, ma potrebbe essere una mia percezione. Guardare un video con questo display, godendo di un audio limpido e alto, è davvero piacevole. Accoppiata vincente anche durante una sessione di gioco.
Non li ho dimenticati: Always On Display e Dynamic Island rappresentano due novità troppo importanti per essere ricomprese all’interno di un singolo paragrafo. Si tratta di due punti chiave di questa recensione.
3 – Always On Display
Menzione particolare merita l’Always On Display, che per la prima volta sbarca anche sugli smartphone Apple. A renderlo possibile, come brevemente menzionato prima, è la capacità di “rallentare" il refresh rate fino a 1HZ, permettendo quindi di avere uno “schermo sempre accesso" – con notifiche e diverse informazioni sempre disponibili – senza tecnicamente compromettere l’autonomia energetica generale del device. Il refresh rate si occuperà di effettuare dei micro aggiornamenti costanti dello schermo, offrendo quindi la nuova soluzione, senza pesare troppo sulla batteria (in teoria).
Una novità che di certo attira l’attenzione, soprattutto perché mai vista su iPhone. Essenzialmente, quello che ci ritrova davanti è lo sfondo dello smartphone – così come impostato e personalizzato con le novità introdotte da iOS 16 – solo decisamente meno luminoso, sebbene sempre ben visibile.
Una funzionalità parecchio utile, soprattutto per chi dovesse passare ad iPhone dopo anni di utilizzo dell’AOD su Android. Potrebbe continuare a farlo, avendone uno a disposizione che – a mio avviso – è molto ben studiato perché riprende in toto (sfondo compreso) la schermata di sblocco.
Attenzione però, non si tratta di una feature totalmente innocua per l’autonomia energetica generale dello smartphone. L’ho sperimentato durante le mie prove e anche Apple naturalmente ne è consapevole. Per questo motivo, oltre a tutte le accortezze già adottate, il colosso di Cupertino ha ben pensato di introdurre una gestione intelligente dell’Always On Display. Infatti, il melafonino è dotato di una funzionalità che lo disattiva (temporaneamente) nei contesti in cui non risulta necessario. Riportate nelle pagine di supporto del sito ufficiale, sono 8 le situazioni n cui l’AOD verrà disabilitato e lo schermo si spegnerà totalmente:
- Il tuo iPhone è posizionato con lo schermo “a faccia in giù", ovvero contro una superficie;
- Il tuo iPhone è in tasca o in borsa;
- la modalità “Full Immersion" è attiva e impostata su “Sonno";
- La modalità di risparmio energetico è attivata;
- Il tuo iPhone è connesso a CarPlay;
- Stai usando Continuity Camera;
- Non usi il tuo iPhone da un po’ (il tuo iPhone può apprendere i tuoi schemi di attività e spegnerà e riaccenderà il display di conseguenza, anche se hai impostato una sveglia o un programma di sonno);
- Il tuo iPhone rileva che ti sei allontanato: funziona solo con un Apple Watch accoppiato (il display Always-On si accende quando il tuo Apple Watch è di nuovo vicino al tuo iPhone).
Un’accortezza che ho apprezzato particolarmente, conscia – dopo giorni di prove – del fatto che comunque l’Always On Display un po’ pesa sulla durata della batteria. Probabilmente lo fa molto meno sul modello Pro Max, ma sul Pro ha la sua incidenza. É bene precisare però che, nonostante l’uso intenso e l’AOD attivo, sono riuscita comunque ad arrivare a fine giornata.
4 – Dynamic Island
Apple ha introdotto il notch sui suoi melafonini per la prima volta nel 2017. Si trattava di iPhone X, che ha fatto innamorare milioni di appassionati dei prodotti della mela morsicata (e non, a giudicare dalla quantità di device con la tacca che sono stati lanciati negli anni a seguire). É vero, il primo device lanciato con questa caratteristica è stato il primo Essential Phone, ma – siamo onesti – la paternità della diffusione del notch non è la sua.
Chissà se la reazione a catena innescata da Apple nel 2017 ci sarà anche adesso, dopo l’arrivo dell’isola dinamica. Una tecnologia che permette di ottenere molto di più dalla tacca, che è più piccola e diventa una parte interattiva del display. Una novità resa possibile grazie a una riduzione delle dimensioni della True Depth Camera, che però continua naturalmente a offrire il celeberrimo sistema di riconoscimento facciale “Face ID" e – anzi – è ancora più performante come selfie camera.
L’isolotto dinamico che prende il posto della tacca è pronto ad rendere ancora più intuitivo l’utilizzo dello smartphone. Le applicazioni possono sfruttare il suo potenziale per rimanere “a portata di dito" mentre sono in esecuzione. Che si tratti di cambiare il brano in riproduzione su un’app di musica, di gestire il timer o la telefonata in corso: nessun problema. Basta toccare e tenere premuto l’isola perché questa si allarghi e permetta di eseguire azioni rapide.
La Dynamic Island supporta fino a due app contemporaneamente, ma non solo: arricchisce l’esperienza d’uso con piccole animazioni. Ad esempio, la grafica di sblocco tramite Face ID ora è meno invasiva e la sollecitazione dello Slider fisico relativo all’attivazione (o esclusione) dei suoni è ora accompagnato da una piccola grafica con una campanella. Dunque, sono azioni rapide, gestione delle notifiche e interazione con le applicazioni: tutto dove prima c’era lo spazio “morto" della tacca.
Per adesso, c’è solo una manciata di applicazioni pienamente compatibile con l’isola dinamica di iPhone 14 Pro, ma è solo questione di tempo. Apple ha reso disponibile agli sviluppatori le API necessarie per integrare il supporto alla Dynamic Island all’interno delle loro applicazioni. In questo modo, l’utilità della nuova feature aumenterà in modo esponenziale.
Durante i giorni di prova, mi è stato chiesto spesso se la “Dynamic Island" è effettivamente utile, tanto da rendersi indispensabile su smartphone. A mio avviso è comoda e utile, soprattutto quando ci si abitua alla sua esistenza e quindi la si inizia a utilizzare spesso. Indispensabile? Niente è indispensabile su smartphone. Lungi da me farne un discorso filosofico, ma nemmeno la più performante delle fotocamere – in teoria – lo è. Si tratta di una funzionalità premium, che non a caso Apple ha riservato ai suoi modelli di punta, nata per impreziosisce e non di poco l’esperienza d’uso. Decidere di comprare un iPhone 14 Pro (o Pro Max) solo per questo motivo non avrebbe alcun senso, naturalmente.
5 – Il processore
Il cuore pulsante di iPhone 14 Pro è il potente processore Apple A16 Bionic. Un vero peccato acquistare questo smartphone e poi sfruttarlo unicamente per un giro sui social. Si tratta a tutti gli effetti di una macchina molto potente, che però entra agevolmente in tasca. La CPU è esa core: due core ad alte prestazioni e quattro ad alta efficienza, che lavorano insieme per offrire sempre la migliore delle esperienze. A rendere velocissimo questo processore è anche una larghezza di banda della memoria superiore del 50% rispetto al precedente modello: i dati vengono gestiti in modo incredibilmente rapido, anche in grande quantità. Ammonta a 6GB la RAM mentre per lo storage ci sono diverse opzioni: 128GB, 256GB, 512GB e 1TB.
Nel complesso, il processore risulta fino al 40% più potente degli altri modelli sul mercato e il 10% più potente rispetto ad A15 Bionic. A rendere possibile le elevate performance del dispositivo sono anche: la potente GPU, il nuovo coprocessore d’immagine e il nuovo coprocessore dedicato al display. Senza quest’ultimo, non sarebbe stato possibile sfruttare tutte le più grosse novità dello schermo di iPhone 14 Pro (ovvero l’Always On Display, la gestione efficacissima della luminosità del display e naturalmente la Dynamic Island).
6 – iOS16 e le prestazioni generali
Equipaggia il nuovo melafonino l’attesissimo iOS 16, che porta sugli smartphone Apple compatibili moltissime novità. Dalle più “visibili" per l’utente (come la nuova personalizzazione della schermata di blocco) a quelle più impercettibili, che però migliorano l’esperienza d’uso del dispositivo.
L’esperienza d’uso è esattamente quella che si aspetterebbe da uno smartphone di questa caratura. Nessuna delusione, dispositivo reattivo, che non mostra incertezze o tentennamenti nemmeno utilizzando diverse applicazioni contemporaneamente. Nonostante il software, nella sua versione stabile, sia ancora giovane, non ho riscontrato alcun problema. Mi sento di affermare che si tratta di un top di gamma Apple perfettamente riuscito, con alcun difetto hardware o software percepibile durante l’utilizzo.
Non importa cosa si decida di fare, lui è sempre performante. Dal giro sui social alle sessioni di gaming più intense, passando per la visione di un video. Surriscalda praticamente mai e mantiene costanti le performance.
Fra le novità dei nuovi melafonini, meritano menzione speciale quelle dedicate alla sicurezza. Nello specifico, questo modello è in grado di riconoscere gli incidenti in auto grazie uno speciale sistema che sfrutta il nuovo accelerometro in concerto con il nuovo giroscopio. In caso di rilevamento dell’incidente, chiama autonomamente i soccorsi.
La seconda funzionalità è ancora più interessante poiché, anche in assenza totale di segnale di rete, permette all’utente di chiedere aiuto via satellite. La prima funzionalità è già disponibile in Italia, mentre la seconda sbarcherà per il momento solo negli Stati Uniti, a partire da novembre 2022.
7 – Rete e connettività
La ricezione di iPhone 14 Pro non delude le aspettative, è perfettamente in standard con la qualità che ormai da diverse generazioni ho potuto apprezzare direttamente. Questo modello, mi verrebbe da sottolineare “naturalmente", supporta la connettività 5G e c’è il supporto eSIM. Dunque, oltre alla SIM fisica, se il tuo operatore la supporta, puoi anche decidere di utilizzare una SIM virtuale.
8 – Le foto e i video
Anche sotto il punto di vista del comparto fotografico, Apple cambia tutto. Attenzione però: lo fa in relazione ai predecessori di iPhone 14 Pro, soprattutto. Infatti, per la prima volta c’è un sistema 3 sensori, con il principale che è da “ben" 48MP (dotato di stabilizzazione ottica) ed è super versatile. Si tratta di una camera che realizza scatti da 12MP perché “combina" 4 pixel insieme così da offrire un risultato di alta qualità, ricco di dettagli. Se l’utente esperto lo desidera, può ottenere foto da 48MP in versione ProRaw, ovvero da rielaborare in post produzione. Ancora, lo stesso sensore offre anche lo zoom 2X senza perdita di dettagli: non è uno zoom ottico, ma un “semplice" ritaglio d’immagine, che però risulta di ottima qualità.
Il secondo sensore, da 12MP e dotato di stabilizzazione ottica anche lui, è invece deputato agli scatti con zoom 3X di tipo ottico. Per finire, il terzo sensore – sempre da 12MP – è responsabile degli scatti con grandangolo. Più luminoso di quello a bordo di iPhone 13 Pro, offre migliori risultati anche con poca luce ambientale.
A offrire scatti di ottima qualità ci pensa il “Photonic Engine“, il nuovo modo di interpretare la fotografia computazionale su smartphone, secondo Apple. La tecnologia software riprendere e migliora il processo di rielaborazione del Deep Fusion, attraverso il quale i recenti modelli di iPhone combinano più scatti della stessa foto, al fine di restituire un risultato ricco di dettagli. La tecnica viene adesso utilizzata sulle immagini non compresse: va da sé che la quantità di dettagli catturata è di gran lunga superiore.
Il Photonic Engine, unitamente al nuovo hardware, dovrebbe offrire risultati eccellenti, in qualsiasi condizione di luce ambientale e non solo. In effetti, è difficile pensare il contrario. Le foto realizzate con iPhone 14 Pro non deludono le aspettative, che si tratti di una macro o di un’immagine con zoom 3X. Di giorno o di notte, ci si trasforma in fotografi con un mero “punta e scatta".
Degni di nota anche i video, che quest’anno diventano ancora più interessanti grazie a novità come il supporto al 4K nella modalità Cinema e la possibilità di girare video in movimento che siano incredibilmente stabilizzati (attivando la modalità azione).
Come tendo a sottolineare sempre nelle mie recensioni, non sono un fotografo e non aspiro a esserlo, ma utilizzo diversi smartphone. A mio avviso, iPhone 14 Pro e Pro Max potrebbero essere considerati i camera phone del momento. Infatti, un camera phone non è soltanto quello in grado di offrire immagini eccellenti a chi sa scattare, a mio parere. A renderlo tale è anche la capacità di garantire all’utente medio, poco o niente esperto di fotografia, risultati che ma si aspetterebbe di ottenere.
Per finire, cambia e migliora anche la fotocamera anteriore. La TrueDepth Camera è più compatta nelle dimensioni, ma migliora nelle performance. Dotato di autofocus, il nuovo sensore è più luminoso e in grado di mettere a fuoco con efficacia anche con scarse condizioni di luminosità. Naturalmente, supporta al meglio il FaceID, il celeberrimo sistema di sblocco tramite riconoscimento facciale, così sicuro da aver reso su iPhone inutile – ormai da diverse generazioni – lo sblocco tramite lettore d’impronte digitali.
9 – Quanto dura la batteria
Questo forse è l’aspetto che più mi ha fatto preoccupare di più, prima di provare iPhone 14 Pro. Invece, con grande sorpresa, a sera ci sono sempre arrivata, pur mantenendo attivo l’Always On Display. La giornata non l’ho mai superata però: in caso di uscita serale, una mezz’oretta di ricarica mi sono sempre premurata di garantirgliela, così da non rischiare di rimanere con lo smartphone scarico.
Considerando tutto quello che offre questo terminale, e l’uso intenso che faccio dello smartphone, posso ritenermi complessivamente soddisfatta. La ricarica può essere effettuata tramite ricarica rapida a cavo (porta Lightning) oppure sfruttando il sistema MagSafe.
10 – Meglio standard o Max?
Assolutamente, dipende dalle proprie esigenze. Abituata a usare un modello Pro Max, ho apprezzato il connubio compattezza e prestazioni dell’edizione più compatta. Un terminale particolarmente potente, che però non è troppo pesante. Il modello Max offre – banalmente – un display allo stesso modo performante, ma più grande. Inoltre, sono quasi sicura (non l’ho provato e non posso affermarlo con certezza) che garantisca performance migliori sotto il punto di vista della durata della batteria.
iPhone 14 Pro, la recensione: il giudizio finale
iPhone 14 Pro è uno smartphone potente, moltissimo. É bellissimo sotto il punto di vista estetico e, dettaglio non banale, è equipaggiato con iOS: chi è abituato a usare i sistemi operativi Apple, al momento non potrebbe aspirare a una macchina più efficiente da avere sempre in tasca.
Non riesco a rilevare un difetto, per quanto mi sforzi, in questo dispositivo. Non mi ha proprio deluso in alcun contesto, nonostante il software sia ancora giovane. Si tratta però di un investimento vero e proprio. Già perché è un dispositivo costoso, molto costoso. Si parte da 1339€ per l’edizione con 128GB di storage.
Sinteticamente, lasciando al prossimo paragrafo la “questione prezzo", secondo me questo smartphone è promosso, con lode.
Costa troppo?
La domanda è sempre quella: non saranno troppi soldi per uno smartphone? La domanda, a mio avviso, è sempre sbagliata. Ancora più sbagliata la risposta più comune: “si, sono troppi soldi per uno smartphone". Dipende tutto dall’uso che si fa del terminale. Chiaramente, chi aspira a utilizzare il proprio dispositivo per telefonare, usare applicazioni di messaggistica istantanea, navigare su Internet e fare qualche scatto occasionale, allora può investire molto meno. Se il device è utilizzato come strumento per lavorare, in vari ambiti e modalità, ed è parte di un ecosistema completo come quello Apple, allora le cose cambiano.
Se si tratta di un dispositivo costoso per te, e per le tue esigenze, puoi deciderlo soltanto tu. Di fatto, la gran quantità di tecnologia – ben ottimizzata e ben fruibile – all’interno di iPhone 14 Pro, fa la differenza. Giusto è che la faccia anche nel prezzo.
Qualsiasi auto, anche una da 1000€ è in grado di coprire il tragitto dal punto A al punto B, se quest’ultimo ha una distanza ragionevolmente corta. Con quell’auto però non ti azzarderesti probabilmente a fare 1000 chilometri e, soprattutto, sei ben conscio che – anche per brevi tragitti – viaggeresti con tutti i limiti del caso. Lo stesso ragionamento, sarò di parte, vale per uno smartphone. Personalmente, lavorando in smart working da quasi tutta la mia vita lavorativa, ho sempre posseduto auto che – con affetto – definirei “vintage". Tuttavia, sul terminale che uso per lavoro e vita privata, non sono mai riuscita a scendere a compromessi.
Se iPhone 14 Pro (o un qualsiasi altro device top di gamma che fa davvero quello che promette) costa troppo oppure no, è una questione soggettiva, a mio parere. A patto però, che – oggettivamente – la scheda tecnica giustifichi il prezzo, naturalmente: in questo caso specifico è così.
Tutti i dettagli tecnici sono disponibili all’interno della scheda tecnica di iPhone 14 Pro.