Il futuro degli iPhone dovrà affrontare due problemi che viaggiano in direzione opposta: da una parte addensare una sempre maggior potenza in uno spazio sempre più limitato; dall’altra, tentare di dissipare nel migliore dei modi tutto il calore che l’aumentata potenza andrà a creare sotto la scocca. Una “nuova” idea (che nuova non è) è quella di un raffreddamento con camera di vapore che potrebbe notevolmente aumentare le performance attuali di dissipazione. Quando? Fin dal prossimo modello, forse.
Dissipazione a vapore per gli iPhone?
L’ipotesi giunge dall’analista Kuo, vero e proprio punto di riferimento in quanto a “cose” di Cupertino. Secondo Kuo, Apple starebbe “aggressivamente” effettuando test su “camere di vapore”, vedendo probabilmente in questo processo una concreta possibilità per alzare ulteriormente l’asticella rispetto ai concept tradizionali. Il funzionamento è basato sull’utilizzo di un liquido che, diffuso attorno alle parti surriscaldate dello smartphone, tende a trasformarsi in vapore ed a distribuirsi verso aree del dispositivo a temperatura minore. Qui il calore trova elementi di dissipazione che ne abbassano la temperatura, riportando il vapore allo stato liquido e facendo ricominciare il ciclo attraverso una pressione capillare che trasporta nuovamente il liquido verso le zone ad alta pressione.
Un processo basato su calore e pressione, insomma, all’interno di spazi estremamente minuti per non creare ingombri che uno smartphone non potrebbe permettersi di ospitare. I test fin qui eseguiti in passato non avrebbero incontrato gli standard di qualità richiesti dall’azienda, ma nel prossimo futuro il sistema potrebbe avere quelle migliorie utili a riportarlo sulla scrivania di Tim Cook. Entro quando? Difficile a dirsi, ma non è da escludersi che già entro l’edizione 2021 del melafonino non si possa immaginare il passo decisivo in questa direzione.
Maggior dissipazione significa maggiori performance e maggiori margini di sviluppo per i chip di bordo. Non una questione di poco conto, insomma: eliminare questo collo di bottiglia potrebbe significare molto per l’iPhone 13.