iPhone 13: produzione INTERROTTA per la carenza di chip

Apple interrompe la produzione dei nuovi iPhone 13 a causa della carenza di chipset; speriamo che tale mancanza non intacchi anche i futuri MacBook.
iPhone 13: produzione INTERROTTA per la carenza di chip

Secondo quanto riferito, Apple ha interrotto la produzione di iPhone 13 per via della carenza di chip. Di fatto, sono trascorse alcune settimane da quando l’OEM di Cupertino ha iniziato a vendere i modelli facenti parte della nuova gamma in tutto il mondo.

iPhone 13: la carenza di chipset si fa sentire anche su Apple

L’azienda ha dovuto affrontare problemi con la produzione dei suoi prodotti a causa della carenza di chip e sembra che tali problemi siano aumentati.

Secondo l’ultimo rapporto, la compagnia sta riducendo la produzione dei suoi device di ben 10 milioni di unità a causa della carenza di chip.

Il gigante della tecnologia avrebbe dovuto produrre circa 90 milioni di unità dei suoi ultimi flagship nel quarto trimestre di quest’anno, ma sembra che i partner di produzione della mela abbiano informato la società che il totale sarà inferiore a causa della carenza di componenti di Broadcom e Texas Instruments.

Lo sviluppo arriva in un momento in cui anche l’offerta per gli iPhone 13 è limitata. Si segnala che la situazione potrebbe peggiorare con l’inizio del periodo natalizio.

I modelli Apple iPhone 13 utilizzano il modulo front-end Broadcom AFEM-8215 e un ricevitore di alimentazione wireless Broadcom BCM59365, insieme al CI di gestione dell’alimentazione del display, driver di array, driver LED flash e doppio ripetitore di Texas Instruments.

Resta anche da vedere come la carenza di chip influenzerà i prossimi modelli di MacBook Pro alimentati dal chipset Silicon M1X, che verranno presentati ufficialmente la prossima settimana. Di recente, l’analista Ming-Chi Kuo aveva affermato che Tim Cook avrebbe dimezzato le spedizioni di nuovi laptop a causa della carenza di componenti. Si ritiene che ciò sia correlato alla mancanza di circuiti integrati per la gestione dell’alimentazione.

Fonte: Bloomberg

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