I fattori di successo di un dato prodotto sono due: la domanda e l’offerta. A questa legge universale devono sottostare tutte le aziende, anche indirettamente, in quanto se cala uno dei due fattori, inevitabilmente ha drastiche conseguenze sull’altro. Anche Apple non ne è immune, e per la prima volta, per colpa del Coronavirus, gli analisti dell’azienda sono preoccupati per le capacità di vendita dei nuovi iPhone.
Apple: analizziamo lo scenario economico in corso
Fra fabbriche chiuse, impianti con produzioni bloccate, fornitori che non stanno producendo i componenti per via della pandemia mondiale in corso, sembra proprio che quest’anno per tutte le aziende ci sia uno stallo globale che ne impedisce il normale flusso economico.
I partner produttivi di Apple in Cina, come Foxconn e Wistron hanno dovuto interrompere la produzione. Adesso il problema è evidente, ma si era manifestato per la prima volta già tre settimane fa, quando l’emergenza CoVid-19 era circoscritta all’area della Cina, della Corea del Sud e dell’Italia, con focolaio in Lombardia e in Veneto. La scarsa disponibilità di iPhone 11 Pro Max negli USA stava preoccupando gli analisti, ma nessuno si aspettava che il problema degenerasse fino ad oggi, al punto tale da divenire una pandemia mondiale con oltre 3,38 miliardi di persone nel mondo che sono in quarantena.
Le economie nazionali sono piegate da questa crisi; aziende ferme, sussidi che rischiano di non bastare per tutti e privati che – se tutto ciò non dovesse finire presto – saranno costretti a dichiarare “fallimento” o “bancarotta”. Lo scenario in cui versano milioni di persone in tutto il mondo è tragico, e non solo per una questione sanitaria.
Tornando ad Apple, considerato che in Cina si è riusciti ad arginare il virus e la vita sta iniziando a tornare come un tempo, l’azienda di Cupertino ha riaperto i suoi 42 Apple Store sul territorio. La preoccupazione per la società è quella di non creare abbastanza telefoni per soddisfare la domanda; infatti gli USA sono bloccati e l’India è totalmente chiusa ad oggi. Analizzando i dati di vendita, si parla del terzo e del secondo mercato di smartphone più grande del mondo. Gli analisti sono preoccupati per la domanda di iPhone 12 5G.
Secondo il portale Reuters, uno dei funzionari di un grande produttore di Apple afferma che l’aumento della produzione dei nuovi melafonini è stato posticipato, sebbene i modelli vedranno comunque la luce nel corso dell’autunno di quest’anno.
Il funzionario afferma poi che gli ordini di iPhone per il trimestre in corso hanno subito una flessione di oltre il 18% sulla base annua. Quello che sta accadendo, spiega il dirigente, è il medesimo scenario che si è avuto sul territorio cinese allo scoppio del CoVid-19 durante il primo mese dell’anno. L’unica differenza è che adesso la situazione è decisamente più grave in quanto l’epidemia ha colpito tutti gli Stati del mondo. L’uomo aggiunge poi:
Nessuno parla più di manodopera o carenza di materiale (in Cina). Ora tutti stanno esaminando se la domanda da parte degli Stati Uniti e dell’Europa potrebbe tenere il passo. L’attenzione ora è la domanda dei consumatori nel Stati Uniti ed Europa.
Mentre la catena di approvvigionamento in Cina è in via di guarigione, quella malese è nuovamente chiusa a causa del virus. Un funzionario del luogo ha dichiarato a tal proposito:
Le cose stanno cambiando di giorno in giorno a causa di interruzioni della catena di approvvigionamento, quindi al momento è difficile elaborare commenti significativi sia sulla domanda che sull’offerta.
Un’altra società che si occupa di componenti per i pannelli dei nuovi iPhone, ha dichiarato che spedirà ad Apple soltanto 58 milioni, rispetto ai 70 milioni di unità previste.
Secondo l’analista di Canaccord Genuity, Michael Walkley, la situazione delle vendite subirà un progressivo miglioramento, ma non vi sarà una fantomatica “curva a V” che consentirà di avere una rapida impennata delle vendite. L’analista prevede infatti: “Il nostro scenario base ipotizza uno shock per la domanda del trimestre di giugno con risultati in costante miglioramento“.
Civis Analytics ha condotto un sondaggio su 2600 consumatori negli Stati Uniti tra il 18 e il 20 marzo e più della metà ha dichiarato di aspettarsi di spendere la stessa quantità in elettronica di consumo di prima dell’inizio dell’epidemia. Tuttavia, questa risposta era relativa con una previsione di crisi di poche settimane. Con una durata nei mesi, tale scenario potrebbe notevolmente mutare. Soltanto il 33% degli intervistati ha dichiarato che avrebbe speso di più per i beni di consumo dopo l’emergenza sanitaria.
La situazione è confusa, e non di poco. Secondo altre fonti infatti, gli scenari nella produzione dei componenti di alcuni prodotti Apple non stanno subendo ritardi ne cali nelle spedizioni. Un fornitore di sensori per dispositivi della mela ha infatti dichiarato: “Ci è stata data una previsione per questo trimestre prima della pandemia, circa un mese fa. E ora stiamo ancora producendo secondo le previsioni a noi fornite“. Quale sarà la verità? Non ci resta che aspettare maggiori informazioni che, probabilmente, ci verranno fornite da Apple stessa durante l’annuale conferenza di giugno, il WWDC, che si terrà online in un evento streaming, per via della pandemia da CoVid-19.