Lo spazio d’archiviazione a disposizione sugli smartphone è diventato in questi anni un fattore cruciale per l'usabilità degli stessi: app sempre più complesse, sistemi operativi sempre più tuttofare, fotografie con sempre più megapixel da salvare, rendono sempre più complesso scegliere il taglio giusto per lo storage del proprio dispositivo. Se poi non è possibile espandere la memoria tramite microSD la faccenda si fa ancora più complicata, come ben sanno gli utenti iPhone.
Samsung microSD evo
Per questo negli USA, terra notoriamente litigiosa, è stata imbastita una class action che punta a chiedere ad Apple spiegazioni sui numeri di iOS 8 e sullo spazio libero residuo dopo la sua installazione. Troppo poco secondo i promotori dell'iniziativa, che lasciano intendere che lo scopo di Apple sia stato quello di spingere all'acquisto di apparecchi con più memoria per ottenere un tornaconto economico: tutto da dimostrare, e sempre che la class action sia resa tale dal giudice che dovrà decidere sul merito di queste rivendicazioni.
Come detto, però, lo spazio libero effettivamente disponibile per l'utente è da tempo un problema crescente per tutti. Le polemiche sono iniziate per Apple con iOS 8, ma pure Microsoft ha dovuto affrontare una situazione analoga in passato con il suo Surface: nel caso di Redmond la scelta è caduta sulla opportunità di chiarire a priori quale sia la quantità di spazio realmente a disposizione del pubblico, ma si tratta anche di un valore suscettibile di cambiamenti quando nuove versioni dell'OS vengono rilasciate, o in presenza di bug che potrebbero causare occupazioni indebite di byte.
Anche su Android si possono verificare situazioni in cui recuperare qualche megabyte non guasta. Android Authority ha realizzato un piccolo tutorial attraverso cui guida l'utente a fare piazza pulita della cache, ovvero della memoria tampone creata da browser e altre app per richiamare velocemente dati di frequente utilizzo. Si tratta di un'operazione che non dovrebbe comportare particolari problemi o conseguenze, trattandosi di file temporanei che vengono comunque aggiornati e modificati di frequente, e potrebbe garantire un po' di spazio in più a scapito della reattività dello smartphone (almeno nell'immediato dopo averla effettuata).