Internet su cellulare: utenti in crescita ma scontenti

Boom del mercato, più 20 per cento, riporta il Politecnico di Milano. Delusione però per alti costi e per lentezza delle connessioni. E primo calo storico del business dei contenuti

Sempre più italiani navigano in internet su rete mobile. Il mercato delle connessioni cresce, ma cala quello dei contenuti. E l’entusiasmo degli utenti si scontra con un muro di insoddisfazione per gli alti costi e la lentezza dell’internet su rete mobile. È un quadro tra luci e ombre quello tracciato da School of Management del Politecnico di Milano, in uno studio presentato ieri e condotto su 3.200 utenti. È la prima volta che, in Italia, gli utenti internet via cellulare (esclusi quelli che usano il computer su rete mobile) raggiungono il 13 per cento della popolazione. In verità i ricercatori si accontentano di poco per fare di una persona un navigatore mobile: deve essersi connesso con il cellulare almeno una volta nell’ultimo anno. Il 55 per cento di questa quota, però, lo fa almeno una volta la mese.

Il mercato del traffico internet via cellulare è cresciuto del 20 per cento in un anno (a 300 milioni di euro, nel 2008, rispetto al 2007). Il 2008 è stato anche l’anno del boom dei social network su cellulare (Facebook, soprattutto), come notato del resto anche da altri osservatori di ricerca.
Qui si fermano le note positive e cominciano quelle dolenti. Che sono una buona cartina tornasole di tutto quello che non va in questi servizi.

Il 70 per cento di quelli che si connette almeno una volta la mese dice che la connessione è lenta. È il problema più segnalato. Ma come, non ci sono già i fantastici 7,2 Megabit al secondo (in poche zone) o almeno i 3,6 Mbps? Come sappiamo, la verità è ben altra e, forse, nel caso degli accessi su cellulare incide anche la lentezza del browser e del processore. E poi via elencando i problemi tipici dell’internet su cellulare (dai tempi del wap sono gli stessi, solo alleviati nel tempo): costi elevati, navigazione complessa e difficile, siti di scarsa qualità. Situazione ben descritta da un grafico e che la dice lunga sullo stato di maturità del settore. Ma anche sulla maturità del pubblico: il 90 per cento naviga a consumo (certo che poi è costoso), solo il 10 per cento usa flat (quota in crescita dal 6 per cento del 2007).

La tendenza però è segnata. Gli utenti vogliono navigare liberi su cellulare, fuori dai recinti dei contenuti offerti dai propri operatori. Il mercato di questi ultimi è infatti calato per la prima volta nel 2008 (-3 per cento), a 900 milioni di euro, comunque ancora ben tre volte il business delle connessioni da cellulare. Perché comprare a caro prezzo loghi e suonerie, quando c’è tutto il mondo di internet là fuori, a portata di cellulari con browser sempre più adatti alla navigazione?

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