Intermatica ha annunciato di essere diventato il provider unico per il mercato italiano del sistema satellitare Thuraya. Il servizio sta avendo un vero e proprio boom in questi tetri giorni di guerra, a causa del massiccio utilizzo di questi terminali da parte di stampa ed autorità. Thuraya ha proprio da poco festeggiato le 100 mila attivazioni effettuate, un traguardo realmente ragguardevole tra i gestori satellitari. Intermatica resta adesso l’unico soggetto ufficiale per la commercializzazione e la distribuzione dei servizi Thuraya nel nostro paese.
Il servizio satellitare Thuraya in Italia si è largamente affermato, in virtù delle sue prestazioni, presso una clientela internazionale che necessita, per le proprie attività di collegamenti telefonici nelle zone più impervie non solo all’estero, ma anche nelle località più disagiate di lavoro come zone montuose, aree desertiche, piattaforme marine, imbarcazioni, praticamente ovunque ci si trovi nell’impossibilità di ricevere il segnale della rete cellulare terrestre. In Italia per queste caratteristiche il sistema Thuraya è stato adottato dal Ministero degli Esteri, per gli uffici ed i personale impegnato all’estero, dall’Arma dei Carabinieri, per usi sia in Italia che dall’estero, dal Ministero dei Beni Culturali, dalla Protezione Civile, da numerosi Istituti Universitari di ricerca, dalla Presidenza della Repubblica, da numerose associazioni umanitarie sia laiche che religiose.
La RAI ha dotato del cellulare satellitare Thuraya il suo personale tecnico ed i giornalisti inviati in missione nelle zone di guerra, cosi come, La 7, ed i principali organi di stampa per i loro corrispondenti. Il CNR in particolare è ricorso al sistema satellitare Thuraya per mantenere i contatti 24 ore su 24 con il laboratorio-osservatorio Piramide del Progetto Ev-K2, collocato ai piedi dell’Everest a 5.050 metri d’altezza. La forza di Thuraya consiste nella grandezza ridotta dei terminali e nelle tariffe molto più basse rispetto agli altri gestori satellitari, grazie anche ai ridotti costi di gestione, visto che si basa su soli due satelliti geostazionari, che coprono l’Europa, il Medio Oriente ed il Bacino del Mediterraneo.