Il costante sviluppo dell’intelligenza artificiale e l’uso sempre più diffuso dei chatbot stanno cambiando notevolmente il panorama del mondo digitale. Le conversazioni con i chatbot sono diventate così realistiche che spesso ci si domanda con chi si stia realmente parlando. La maggior parte delle volte, si tratta proprio di un bot, come specificato da molte aziende sui loro siti. Sicuramente però, con la rapidità con cui la tecnologia AI avanza, è fondamentale essere consapevoli del tipo di conversazione dei chatbot e dell’intelligenza artificiale, così da saper distinguere tra conversazioni umane e quelle generate dall’AI.
Il bot dal tono formale
La comunicazione con un essere umano e quella con l’intelligenza artificiale presenta notevoli differenze. Ma, l’evoluzione dell’intelligenza artificiale sta superando diversi limiti, riducendo queste differenze, e ogni giorno chatbot sempre più potenti possono conversare in maniera coinvolgente con gli esseri umani. Pertanto, il dubbio con chi si stia parlando non è un pensiero così strano, anche se fortunatamente nella maggior parte dei casi è sempre dichiarato quando si tratta di un chatbot o di un’assistenza clienti basata su intelligenza artificiale. Nonostante ciò, ci sono situazioni in cui il dubbio può presentarsi ed è importante capire come riconoscere un bot per evitare truffe o inganni online.
Prima di tutto, i testi generati dall’intelligenza artificiale sono spesso molto formali e mancano di quelle sfumature in grado di trasmettere umorismo o di raccontare storie coinvolgenti con esperienze personali. Anche se, in alcuni contesti specifici, come quello accademico o professionale, la conversazione formale è del tutto normale e questo può portare confusione. Fortunatamente, la formalità non è l’unico aspetto che contraddistingue i chatbot. Un altro aspetto tipico del testo AI è la ripetitività di alcune parole o argomentazioni, una caratteristica distintiva dell’intelligenza artificiale.
In sostanza, l’intelligenza artificiale è formale, ripetitiva e spesso non presenta quegli aspetti più personali che identificano un testo scritto da una persona reale. Di solito, si comprende da subito che si sta parlando con un chatbot, poiché non è presente nessun tipo di colloquialismo comune nell’interazione umana tipico dei bot. Tuttavia, è fondamentale comprendere con chi si sta interagendo, ad esempio durante un colloquio di lavoro o uno scambio di messaggi sul web. Ecco come.
Umano o AI: il test della chiamata
Un metodo per verificare se si sta chattando con una persona reale o un bot è chiedere di rispondere a una telefonata o a una videochiamata. Sebbene una persona reale possa avere degli imprevisti e non poter rispondere positivamente a questa richiesta, nella maggior parte dei casi sarà in grado di avviare facilmente una chiamata o una videochiamata, cosa che un bot non può fare e rifiuterà ovviamente.
Inoltre, anche nel caso di una risposta positiva, per evitare inganni è necessario prestare molta attenzione anche al tipo di videochiamata ed esaminare attentamente i movimenti facciali per determinare se il video è un deepfake. Questo problema potrebbe sembrare raro, ma in realtà i bot vengono spesso utilizzati per truffe e per ingannare gli utenti online.
AI i limiti di una conversazione profonda
Un altro limite dell’intelligenza artificiale è sicuramente l’incapacità di rispondere a domande complesse o specifiche. Infatti, quando i bot vengono utilizzati per truffare, sono addestrati per rispondere a domande generiche e principalmente per portare l’utente a cliccare su un determinato link o inserire dati personali. Per comprendere con chi si sta parlando e contestualizzare la situazione, è importante porre domande complesse e dettagliate per valutare il tipo di risposta ricevuta.
I bot, essendo addestrati principalmente per domande specifiche, forniranno risposte incoerenti, scorrette o non reali. Nel caso in cui i dubbi persistono, la prova della prova è chiedere al bot la sua opinione su un evento recente o un argomento che richiede pensiero critico. La risposta ottenuta sarà la soluzione a tutti i dubbi, poiché il bot non sarà in grado di affrontare la conversazione in modo adeguato.
Bot truffa: attenzione alla comunicazione
Durante le conversazioni online, è facile credere di interagire con una persona reale, ma non è sempre così. Oltre che comunicare con l’AI e non saperlo è possibile anche cadere in delle vere e proprie truffe. Infatti, i bot addestrati per truffare tendono a fare domande insistenti e ripetitive riguardanti l’inserimento di dati personali, l’invio di link o risposte a domande di sicurezza.
Indipendentemente dalla situazione, è sempre importante evitare questo tipo di conversazioni e non fornire le informazioni richieste, poiché anche le domande apparentemente innocue possono portare il truffatore a ottenere risposte specifiche. Queste risposte possono essere utilizzate per creare profili falsi con i dati dell’utente truffato o per hackerare account e accessi importanti.
AI e le domande insistenti sui dati personali
Per proseguire, un altro segnale d’allarme per capire chi si trova dall’altra parte di un dispositivo è il tipo di domande. Questo è particolarmente vero quando vengono utilizzati bot e intelligenza artificiale per raccogliere informazioni importanti dagli utenti.
Per questo è fondamentale prestare attenzione quando, nel corso della conversazione, vengono inviati più link a siti web. Nello specifico, è uno dei metodi utilizzati dai truffatori per indirizzare gli utenti verso siti di phishing o siti web dannosi che possono scaricare software sul sistema, compromettendo la sicurezza o le finanze personali.
AI Vs Umano: umorismo
Infine, che sia per evitare delle truffe online o per capire realmente con chi si sta parlando, i trucchi per comprendere quando l’intelligenza artificiale prende il sopravvento sono davvero diversi. Questo varia dal tipo di bot o anche dal tipo di piattaforma utilizzata. Cadere in trappola o avere dei dubbi non accade in molte delle piattaforme ufficiali AI, come i chatbot famosi in tutto il mondo, in quanto è dichiarato se si sta chattando con l’intelligenza artificiale.
Ci sono però delle circostanze particolari in cui i bot vengono utilizzati dietro falso profilo di una persona reale per truffare, ingannare o altro ancora. Sicuramente è importante concentrarsi sul tipo di comunicazione, soprattutto se il tipo di contatto non si conosce o se si hanno già dei dubbi prima della comunicazione. Come detto precedentemente, i chatbot non riescono a comunicare in modo specifico e spesso su eventi attuali. Inoltre, in circostanze normali o al di fuori di quando si richiedono specifiche informazioni, non sono in grado di instaurare una comunicazione coinvolgente e fluida. Il tipo di comunicazione di un chatbot, al contrario, è molto statica e le risposte sono generiche e preconfezionate, prive di umorismo, e la loro formalità e spesso banalità portano a capire in poco tempo che si sta chattando con un bot AI.
Tuttavia, anche se spesso è facile capire quando è l’AI a parlare, ci si può imbattere i bot addestrati proprio per intraprendere una conversazione piuttosto naturale che potrebbe ingannare l’utente. Fortunatamente però, per quanto l’evoluzione dell’intelligenza artificiale stia dando dei frutti veramente entusiasmanti, è ancora molto semplice comprendere quando si tratta di un chatbot.
In conclusione, qualsiasi sia la piattaforma, in caso di truffe o usi inappropriati dell’intelligenza artificiale, è sempre importante segnalare l’accaduto alla piattaforma in uso o online. Ricordando che, l’intelligenza artificiale è un supporto notevole e importante per diverse ambientazioni e tipologie di supporto, ma è sempre necessario restare aggiornati anche sui lati negativi e i rischi dell’AI.