Instagram, il social network più diffuso del momento insieme a Facebook, starebbe testando la possibilità di effettuare una raccolta fondi per mezzo degli sticker inseriti dagli utenti nelle Storie. Gli adesivi consentirebbero a tutti di effettuare delle donazioni alle proprie organizzazioni non profit preferite. Una funzione molto simile a quella grazie alla quale Facebook ha contribuito a raccogliere circa 1 miliardo di dollari per le organizzazioni senza scopo di lucro.
Instagram: si dona con le stories
L’anticipazione è arrivata con un post pubblicato su Twitter dalla ricercatrice Jane Manchun Wong, la quale avrebbe trovato porzioni di codice ed alcune immagini che suggerirebbero la futura integrazione del supporto per le donazioni nelle Storie di Instagram. Nel tweet è visibile uno screenshot che mostra la possibile futura funzionalità mediante la quale gli utenti potranno cercare in un apposito elenco le organizzazioni non profit da supportare, collegandosi ad esse direttamente con un adesivo “Donation” da applicare nelle Storia di Instagram, attraverso il quale poi gli altri utenti potranno effettuare una donazione.
Instagram is working on "Donation" sticker
It lets users to start fundraisers for their favorite non-profits pic.twitter.com/hrhjkpPNpM
— Jane Manchun Wong (@wongmjane) February 18, 2019
Pagamenti su Instagram
Finora la possibilità di effettuare pagamenti attraverso Instagram era stata limitata dalla piattaforma specifici utenti selezionati per consentire loro, come funzionalità di test, di prenotare servizi termali ed effettuare prenotazioni nei ristoranti, mentre Facebook offre già alcuni strumenti di gestione dei pagamenti mediante Marketplace e Messenger. Ora sembra che Instagram stia lavorando ad un’app commerciale autonoma, quindi non sembra esclusa la possibilità che vengano inserite funzionalità di pagamento direttamente nelle diffusissime Stories. Questa nuova funzionalità sarebbe tuttavia ancora in fase embrionale ma, secondo le indiscrezioni trapelate in Rete, dovrebbe arrivare entro l’anno.
Tra i nodi da sciogliere ci sono quelli di non poco rilievo legati alla privacy perché, nonostante la nobile funzione di consentire alle persone di raccogliere fondi e contribuire a sostenere le organizzazioni non profit, con questa funzionalità la piattaforma si troverebbe a dover gestire una maggiore mole di dati sensibili da tutelare.