Instagram: fai attenzione alla mail di violazione del copyright

È tornata la truffa phishing sulla violazione del copyright di Instagram. Se ricevete questa email fate attenzione a non cadere nella trappola.
Instagram: fai attenzione alla mail di violazione del copyright

Ormai storico, il raggiro sulla violazione del copyright di Instagram ha fatto il suo ritorno con l’inizio del nuovo anno. Si tratta di una truffa phishing diffusa già dal 2019 che, nonostante la sua maturità, sta ancora mietendo parecchie vittime. Tra l’altro non si è rinnovata nemmeno un po’. Ciò nonostante, rimane sempre un pericolo per tutti coloro che hanno un account attivo nella piattaforma social, soprattutto se si tratta di creators. Ecco i dettagli per riconoscerla e non cadere nella trappola dei cybercriminali.

È ufficiale, in questi giorni sta tornando di moda la truffa che sfrutta Instagram per rubare i dati di più utenti possibili e in particolare quelli di creators e influencer. Diversi account famosi sono caduti nella trappola e pare ci aspetti un 2022 altrettanto carico di pericoli.

In pratica, stiamo parlando di una email che, per grafica e contenuto, sembra identica a quelle che solitamente invia Instagram. In questo caso, il contenuto riguarda una notifica relativa a una presunta violazione del copyright.

Un attacco in puro stile phishing che cerca di mettere mano ai dati di accesso del profilo social della potenziale vittima. Infatti, all’interno del testo viene proposto un link a soluzione di questo problema, pena il blocco dell’account Instagram e quindi l’impossibilità di accedere ai contenuti o di pubblicarli. Ecco il testo ufficiale della truffa:

Il tuo account verrà rimosso se non verrà fatta alcuna obiezione all’opera protetta da copyright. Se ritieni che questa denuncia non sia corretta, compila il modulo di opposizione collegandoti dal link sottostante.

Quindi, stando alla mail, si minaccia l’utente di rimuovere l’account se non sporgerà reclamo e opposizione all’accusa di aver violato il copyright di Instagram. La cosa singolare è che, prima di tutto, non viene menzionato il motivo e, secondo, la comunicazione è ancora firmata Gruppo Facebook e non Meta. Comunque pensiamo che presto i cybercriminali correggeranno quest’ultima svista che, a un occhio attento, smaschera la truffa.

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