Ha già incontrato diversi pareri negativi
l’offerta fatta da Wind di una quota fra il 10 e il 20% del proprio capitale
per ottenere dagli inglesi di Vodafone la proprietà di Infostrada, un’operazione
che andrebbe contro quanto stabilito dal bando di gara per i telefonini UMTS,
in cui non si prevede che possano esserci partecipazioni in comune fra gli azionisti
di due cordate concorrenti (in questo caso Wind e Omnitel).
‘L’ acquisizione da parte di Wind dell’operatore
di rete fissa Infostrada non avrebbe conseguenze sulla gara per le licenze UMTS’,
ha dichiarato ieri il sottosegretario alle Comunicazioni, Michele Lauria, che
ha aggiunto che i problemi potrebbero derivare ‘da un eventuale incrocio di
partecipazioni azionarie con Vodafone che controlla Omnitel: in questo caso
potrebbero esserci aspetti collusivi riguardo alla gara per i telefonini UMTS’.
Dello stesso parere anche Salvatore Cardinale, ministro delle Comunicazioni,
secondo cui si verrebbe a creare ‘una situazione collusiva tra i diversi concorrenti,
cosa che ritengo inammissibile’.
Nel frattempo anche Albacom ha confermato il proprio
interesse nei confronti di Infostrada, a patto che una eventuale acquisizione
possa avvenire a prezzi ragionevoli. Per Michele Preda, amministratore delegato
di Albacom, da un matrimonio con Infostrada potrebbe nascere un colosso delle
telecomunicazioni in grado di mettere in difficoltà anche Telecom Italia,
sia sul versante della telefonia fissa che dei collegamenti Internet.
‘Se si guarda all’operazione Infostrada sotto il
profilo dell’italianità – aggiunge Preda – nessuno meglio di Albacom
potrebbe garantirla, perchè il 77% della nostra società è
in mano a soci nazionali e cioè molto di più di quanto non succeda
in Wind, dove l’azionista italiano non arriva al 57%’.