La notizia aveva fatto scalpore nei giorni scorsi, quando la senatrice a vita Liliana Segre si era fatta ritrarre durante l’inoculazione del vaccino presso il Fatebenefratelli di Milano ed i post avevano raccolto una selva di commenti di estrema gravità.
Tra i messaggi d’odio più raccapriccianti sicuramente quello in cui testualmente si afferma “Aveva paura di morire la stronza? Non sono riusciti neanche i tedeschi ad ammazzarla.. e ora ha paura di morire??“, oppure, ancora, quello di un altro utente che scrive “Ma se tirasse le cianche… quanto di risparmierebbe“.
Linguaggio duro, richiami antisemiti, malcelato razzismo, insulti del tutto gratuiti: una pagina di vergogna che, pur rappresentando soltanto la punta di un iceberg, ha smosso le autorità al fine di identificare alcuni degli autori dei commenti e portarli a rispondere delle loro responsabilità.
Ciò è avvenuto ed a comunicare l’esito dell’iniziativa è la Polizia di Stato:
All’esito delle indagini, gli investigatori del Compartimento Polizia Postale e delle Comunicazioni di Milano e della D.I.G.O.S dello stesso capoluogo, hanno individuato due soggetti, ritenute essere gli autori dei commenti antisemiti più aggressivi, il primo G.G.T di 75 anni residente nel cagliaritano ed il secondo G.T. di 40 anni residente nel viterbese. […] Le perquisizioni hanno permesso di riscontrare le ipotesi investigative, acquisiti ulteriori elementi probatori sui dispositivi informatici adesso al vaglio degli specialisti della Postale.
Due tra molti, ed a questo giro pagheranno per tutti. Ma il loro caso sia un modo per educare quanti pensano di poter impunemente esprimere online messaggi d’odio, gettando ulteriore malessere su network già di per se stessi spesso ricchi di livore e puerile indignazione, fake news e sterminato rumore di fondo. Per una vera ecologia della comunicazione online, serviranno anche azioni di forza come quella firmata dalla Polizia Postale.