In un libro la storia delle telecomunicazioni in Italia vista da Ericsson

L'amministratore delegato di Ericsson, Cesare Avenia, ha pensato di fare raccontare la storia dell'azienda tramite le testimonianze di coloro che vi hanno lavorato e vi lavorano

L’amministratore delegato di Ericsson, Cesare Avenia, ha pensato di fare raccontare la storia dell’azienda tramite le testimonianze di coloro che vi hanno lavorato e vi lavorano o che l’hanno avuta come fornitore e partner. Ne è scaturito un libro di Marino Marin, ‘La memoria e l’immagine’, pubblicato da Guerini e Associati edd in libreria in questi giorni, che descrive la lunga vita (86 anni) di Ericsson in Italia.

Ma chi cercasse in questo volume l’andamento del fatturato e degli utili, l’esposizione organica delle innovazioni tecnologiche, le strategie produttive o commerciali dell’impresa sarebbe deluso. Il libro narra soprattutto le vicende umane di chi ha contribuito a fare di Ericsson in Italia una grande azienda, un centro di ricerca e sviluppo tra i più attivi del nostro Paese, un laboratorio di idee, una comunità dinamica e competente alla quale si devono i principali sviluppi del sistema delle telecomunicazioni in Italia dagli anni venti ad oggi. E riporta fatti ed episodi curiosi: dalla produzione di una pentola ‘esplosiva’ negli anni magri della Grande Depressione allo sviluppo di un siluro di nuova generazione che aveva destato l’interesse della Germania nazista e degli americani; dalla fuga del capo della ricerca professor Calosi a bordo di un piccolo aereo e poi di un sommergibile al salvataggio – da parte del personale della Ericsson – di alcuni dei macchinari sequestrati dai tedeschi dopo l’armistizio del 1943.

Un tema centrale è poi quello della trasformazione della fabbrica manifatturiera e la sua riconversione nella fabbrica di cervelli: dove erano presse e torni, rumore e vapori, ora ci sono computer e specialisti di alta tecnologia, silenzio e atmosfera controllata. È un’epopea della quale i giovani di oggi hanno una vaga cognizione e che nel libro trova largo spazio insieme con i ricordi, i sogni e la concretezza di chi ha subito prima e guidato poi uno dei cambiamenti epocali del secolo scorso. L’irruzione sulla scena delle telecomunicazioni e dell’Ict (Information and communication technology) della telefonia mobile e di Internet costituiscono il nucleo della rivoluzione in corso, ben lungi dall’essere esaurita e dall’aver dunque dispiegato i suoi effetti. Protagonisti di questo mondo in perpetuo movimento – come Sentinelli, Soru, Pileri, Pompei, Novari, Colao – raccontano in maniera colorita quello che è successo e che cosa ci aspetta. Ci sono poi le testimonianze di alcuni protagonisti del mondo della comunicazione e dello spettacolo tra i quali Arbore, Marenco, De Masi. E infine Cesare Avenia, amministratore delegato di Ericsson, descrive i nuovi scenari che si delineano e le strategie che mirano a coglierne le opportunità.

Marino Marin è giornalista dal 1958. Redattore del quotidiano Il Mattino, è stato poi inviato speciale, corrispondente da Parigi, redattore capo della Nazione e del Resto del Carlino a Milano. Dal 1990 al 1993 è stato capo ufficio stampa dell’IRI e dal 1994 al 2000 responsabile della comunicazione e dell’immagine di Ericsson Telecomunicazioni. Una parte del ricavato del libro sarà devoluto in beneficenza all’associazione ‘Oppo e le sue stanze’.

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