In tilt anche i telefonini di New York con il black out

Il recente black out che ha colpito gli stati orientali degli USA ha messo in luce l'estrema debolezza delle comunicazioni mobili, che dipendono

Il recente black out che ha colpito gli stati orientali degli USA ha messo in luce l’estrema debolezza delle comunicazioni mobili, che dipendono in larga parte dal funzionamento tramite corrente elettrica delle stazioni radio base terrestri.

New York si è ritrovata senza la possibilità di effettuare telefonate tramite telefonino, anche per le importanti comunicazioni di sicurezza di vigili del fuoco e polizia. Per questo motivo il Senatore Charles E. Schumer ha proposto agli operatori mobili di approntare sistemi di sicurezza per affrontare situazioni del genere che dovessero ripetersi in futuro. Le batterie delle BTS, infatti, non hanno che una durata di 2-6 ore, insufficienti a coprire un black out di vaste dimensioni come quello accaduto pochi giorni fa. Le telefonate di emergenza sono, inoltre, aumentate a dismisura e spesso gli utenti sono stati impossibilitati a chiamare a causa del gran traffico.

Il Senatore Schumer ha chiesto che in caso di emergenza le chiamate effettuate verso i numeri di pubblica sicurezza abbiano priorità assoluta rispetto alle altre, per evitare di non riuscire a contattare le forze dell’ordine o i pompieri. Attualmente sono circa 10 milioni gli utenti mobili di New York e questa cifra salirà a 12 milioni nel 2006. Per assicurare le comunicazioni di emergenza a tutti si dovrà giocoforza risolvere l’attuale situazione. Dopo l’11 settembre, infatti, le autorità americane hanno creato il Wireless Priority Service, servizio che dovrebbe assicurare le chiamate di emergenza in priorità assoluta. Purtroppo, però, l’attivazione di questo servizio è solo opzionale per gli operatori e non obbligatorio. Solo T-Mobile ha attivato finora il Wireless Priority Service e gli effetti si sono visti nell’ultimo black out.

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