Un’indagine dell’Università di Palermo pubblicata su Focus.it, periodico dell’Istituto di Informatica e Telematica del Consiglio nazionale delle ricerche di Pisa (Iit-Cnr), afferma che un adolescente italiano su cinque soffre di comportamenti disfunzionali rispetto all’uso di cellulari, di Internet e delle nuove tecnologie.
Il 22% del campione composto da 2.200 studenti delle scuole superiori ha mostrato evidenti forme di dipendenza equiparabili al gioco d’azzardo, troppe le ore trascorse davanti al computer e troppo attaccamento verso i gadget tecnologici.
Secondo lo psichiatra Vittorino Andreoli, "il cellulare, lo schermo aperto sul mondo virtuale sono protesi che non servono a muovere i muscoli, ma la mente: si può parlare di protesi di sostituzione di regole di comportamento la cui introduzione avrebbe imposto una precisa rieducazione degli adolescenti".
Inoltre, il professore aggiunge che la fruizione eccessiva di Internet "è contraria alla socialità intesa come relazione e conduce a una forma di ‘autismo digitalÈ dove alle persone si sostituisce la loro immagine virtuale".