Arriva dall’Inghilterra la notizia che una venticinquenne
è stata forse la prima impiegata in assoluto ad essere stata licenziata
dopo aver ricevuto un SMS, in cui il suo datore di lavoro la liquidava in maniera
alquanto sbrigativa, scrivendole di non presentarsi il giorno dopo in ufficio,
dato che la sua presenza non era più necessaria. Nel testo del messaggio,
inviato alle 9 di domenica sera, l’imprenditore informava la dipendente che
l’avrebbe chiamata il giorno dopo per darle spiegazioni precise sui motivi del
licenziamento.
La rabbia della giovane, che stava portando a termine
il proprio periodo di prova presso la vetreria ‘Highway Glass’ di Derby, è
aumentata notevolemente con il passare delle ore, visto che la telefonata chiarificatrice
non arrivava e che il principale aveva il cellulare spento.
A poco è servito l’incontro in ufficio,
dove alla ragazza è stato confermato il licenziamento, dovuto a presunte
incompatibilità con il resto del personale e ad uno scarso rendimento.
‘Quello che mi dispiace veramente’, commenta Zoe Halls, la giovane licenziata
– ‘è che fino a venerdì il mio principale rideva e scherzava con
me, non avrebbe potuto dirmi di persona che ero stata licenziata, senza dover
ricorrere ad un mezzo così vile ?’.
La possibilità di licenziare un dipendente
si aggiunge così alle cose che ci possono fare con gli SMS, un sistema
di comunicare a volte meno imbarazzante di una telefonata e più immediato
rispetto ad un messaggio di posta elettronica, che è ormai entrato a
far parte della vita di chi possiede un telefono cellulare.
Dell’utilità degli SMS avrà qualche
dubbio Zoe Halls, che avrebbe preferito apprendere personalmente dal proprio
principale la notizia del licenziamento, piuttosto che ricevere uno sbrigativo
quanto anonimo messaggio di testo.