Wang Hai è persona piuttosto conosciuta nell’Estremo Oriente per essere uno strenuo difensore dei diritti dei consumatori.
In questi giorni è al lavoro per proteggere almeno sei persone residenti in Cina che hanno recentemente acquistato il “nuovo” iPhone 4.
“Nuovo” è virgolettato, in quanto il problema è riconducibile proprio a questo aggettivo: gli acquirenti, al momento dell’attivazione del dispositivo tramite iTunes, hanno riscontrato che la garanzia era nettamente inferiore a quella prevista da Apple, ovvero di un anno.
Il dubbio che non si trattasse di prodotti nuovi ma ricondizionati è dunque sorto, e si sono subito rivolti alle associazioni dei consumatori per denunciare il fatto.
Ad aggravare la situazione è il contesto in cui la presunta truffa è avvenuta: non si tratta di rivenditori autorizzati, ma dell’Apple Store di Pechino.
Lo Xidan Joy City Apple Store di Pechino
Se da un lato le vittime della supposta truffa chiedono di essere rimborsati con un compenso doppio rispetto al prezzo pagato per l’acquisto dell’iPhone ed una scusa ufficiale da parte dell’azienda, dall’altra parte i responsabili dello Xidan Joy City Apple Store di Pechino negano categoricamente il fatto.
Lo Xidan Joy City Apple Store di Pechino