In che modo Apple sta beneficiando del successo di DeepSeek

Ecco i motivi per cui il successo del chatbot AI di DeepSeek sta avvantaggiando Apple rispetto ai suoi rivali.
In che modo Apple sta beneficiando del successo di DeepSeek

L’inaspettato successo di DeepSeek, una startup cinese che ha messo a punto una nuova intelligenza artificiale in grado di competere con i modelli più avanzati di OpenAI e Google a fronte di un costo nettamente inferiore, sta avendo pesanti ripercussioni sulle big tech del mercato statunitense. Tutte tranne Apple, che invece ha avuto modo fin qui di trarre dei benefici dalla rapida ascesa del nuovo e sorprendente attore nel settore AI.

Apple è di nuovo l’azienda di maggior valore al mondo

Da tempo Apple si ritrova ingaggiata con le altre big tech USA per raggiungere il primo posto tra le aziende di maggior valore al mondo. Dopo aver occupato la prima posizione più volte, di recente la società di Cupertino aveva dovuto arrendersi di fronte alla scalata inarrestabile di NVIDIA, propiziata dal ruolo sempre più centrale dell’intelligenza artificiale.

Nelle ultime 24 ore però le cose sono cambiate rapidamente. L’esplosione del fenomeno DeepSeek ha portato ad un autentico terremoto nel mercato azionario statunitense, con i titoli tecnologici che hanno bruciato miliardi su miliardi in appena 24 ore. L’azienda più colpita è stata proprio NVIDIA, che ha visto crollare le sue azioni del 17%, per un valore pari a 589 miliardi di dollari.

L’unica a muoversi in controtendenza è stata Apple, che oltre a guadagnare terreno ha riottenuto il primo posto tra le aziende con la più alta capitalizzazione di mercato al mondo, seguita da Microsoft e NVIDIA, scivolata dal primo al terzo posto.

Il motivo per cui Apple non ha avuto ripercussioni negative riguardo al successo di DeepSeek sta nel suo differente approccio all’intelligenza artificiale rispetto alle altre aziende tecnologiche americane. Mentre quest’ultime hanno fin qui fatto ricorso a ingenti capitali per investire nell’AI, la casa di Cupertino è impegnata a costruire la sua intelligenza artificiale generativa in locale e non sul cloud.

E l’ultima lezione di DeepSeek, il cui sviluppo è costato appena 5,6 milioni di dollari a fronte dei miliardi spesi invece da società come OpenAI e Google, sembra dare ragione alla società di Tim Cook, che intanto ad aprile presenterà una versione potenziata di Siri.

Fonte: 9to5Mac

Ti consigliamo anche

Link copiato negli appunti