In America si studia il tasso di sostituzione

Il numero dei nuovi abbonati per i gestori di telefonia
mobile starà anche calando, ma il tasso di sostituzione, cioè
la percentuale dei cellulari che sono acquistati da chi già è
titolare di un abbonamento (o di una prepagata) è in continua crescita,
a vantaggio dell’intero mercato.

Questo è quanto emerge da uno studio condotto
dalla Herschel Shosteck Associates, una società di consulenze di Washington
specializzata nel settore delle telecomunicazioni, che ha predetto che entro
il 2003 il tasso di sostituzione arriverà al 50%. In altri termini il
numero dei nuovi modelli acquistati da chi vuole sostituire il proprio telefonino
è destinato a superare le vendite dei cellulari acquistati dai nuovi
abbonati.

Lo studio mette in evidenza che dimensioni, peso,
design ed accesso ad Internet sono fra i fattori che stanno aiutando la crescita
del tasso di sostituzione fra gli abbonati. Conclusioni di questo tipo sembrano
confermare la visione che Nokia ha del mercato: solo qualche mese fa Matti Alahunta,
presidente della Nokia Mobile Phones, aveva predetto che nei prossimi anni il
tasso di sostituzione arriverà al 70-80 per cento.

Nella relazione della Herschel Schosteck Associates
emerge inoltre che i primi tre produttori di telefoni, Nokia, Motorola ed Ericsson,
stanno compiendo grossi sforzi per seguire i cambiamenti del mercato presentando
modelli dotati degli ultimi ritrovati tecnologici, ma non devono perdere di
vista la grande massa dei consumatori, se non vogliono essere sopraffatti da
produttori giapponesi come Sony e Matsushita.

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