Impazzano in Russia i telefonini di contrabbando

Sigarette, profumi e liquori non sono gli unici
prodotti di contrabbando che è possibile acquistare con estrema facilità
in Russia: in questo paese la vendita al mercato nero di telefoni cellulari
ed accessori ha assunto proporzioni tali da indurre Ericsson, Siemens, Samsung
e Motorola a chiedere al governo russo di prendere provvedimenti concreti per
arginare il fenomeno.

Si calcola che almeno il 50 per cento dei telefoni
cellulari venduti in Russia sia stato importato illegalmente, percentuale che
secondo un recente articolo del quotidiano svedese ‘Business Daily’ sale all’
80 per cento nel caso dei modelli più popolari. Per le aziende produttrici
il danno è enorme, i telefoni di contrabbando costano circa la metà
rispetto al prezzo a cui vengono venduti nei negozi ufficiali, una cifra che
spesso corrisponde però ad un paio di stipendi di un lavoratore medio
di Mosca.

Questi telefoni vengono spesso modificati per cancellare
i codici di blocco che dovrebbero permettere il loro utilizzo solo con le reti
di determinati gestori, un’altra delle misure adottate della aziende produttrici
per scoraggiare le vendite illegali e subito aggirata dalle organizzazioni dei
contrabbandieri. Ericsson e Samsung stanno iniziando a pensare di non accettare
più presso i propri centri di assistenza i telefoni cellulari sprovvisti
del certificato di garanzia delle rispettive filiali russe, dichiarando nulle
tutte le garanzie internazionali che generalmente accompagnano questi prodotti.

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