Skype su iPhone è stato scaricato un milione di volte a due giorni dal lancio. Un blogger di Skype si affretta a rallegrarsene, mentre quelli di Techcrunch si dicono un po’ sorpresi: “sapevamo sarebbe stato un hit, ma non fino a questo punto”. In realtà era facile prevederlo: Skype, andando sull’iPhone, ha come tolto il tappo dal foro di una diga, dietro cui il fiume si ingrossava da anni: la voglia di fare VoIP su cellulare, con un’applicazione popolare come Skype, e su un terminale studiato per internet, montava e montava, insoddisfatta. Skype ha finalmente ascoltato gli utenti. Ed è solo l’inizio. A maggior sarà anche su Blackberry, poi sarà la volta dei Nokia (a partire dall’N97). È noto a tutti i nostri lettori che il VoIP su cellulare era possibile anche prima (anche sull’iPhone, dov’è disponibile da poco anche Nimbuzz). Non bisogna sottovalutare però il peso strategico dell’arrivo di una versione ufficiale e completa del principale software VoIP al mondo. Significa per il VoIP mobile l’occasione di uscire da una nicchia e andare sotto i riflettori del grande pubblico. Se la fame di VoIP mobile fosse già saziata dai software già prima disponibile, non si spiegherebbe questo successo di Skype su iPhone.
Sarà molto interessante vedere che succederà. Da una parte, le esigenze del pubblico e il nuovo focus, assunto intorno al VoIP mobile, da parte di Skype, Apple, Nokia, Blackberry e, forse, anche dell’ecosistema che ruota intorno ad Android. Dall’altra, gli operatori mobili, che non sono lieti di accogliere il VoIP mobile sulle proprie reti. Orange e O2 nel Regno Unito si stanno opponendo allo Skype sull’N97. Skype su iPhone funziona solo via WiFi, come gli altri software VoIP, in ossequio ad accordi tra Apple e gli operatori mobili. Telecom Italia non è interessata ad avere G Talk sui propri cellulari Android. T-Mobile ha appena detto che bloccherà Skype su iPhone, suscitando la protesta di Google, Skype, Microsoft e altri.
In che modo gli operatori possono opporsi al fenomeno? In vari modi. Limitando le funzionalità (come nel caso di Skype su iPhone o sugli Skypephone di 3 Italia, che non supportano Skypeout né il WiFi) oppure addirittura opponendosi al porting dell’applicazione su alcuni sistemi operativi (come accade per il tethering su Android, come richiesto da Deutsche Telekom). Potrebbero in alternativa mettere il cellulare, che ha una funzione sgradita, in una sorta di embargo, rifiutandosi di distribuirlo. In tal caso, bisognerà vedere se il software sarà comunque disponibile, scaricabile e installabile a mano dagli utenti (il che comunque ne limita la popolarità, ma meglio di niente). Nokia fa sapere che così sarà per Skype su modelli N Series. Il meno che possono fare gli operatori- e di fatto già lo fanno- è escludere il VoIP dal traffico incluso nelle proprie tariffe dati e/o deteriorarne le prestazioni (limitandone la banda assegnata).