È stato accolto dal Tar del Lazio il ricorso presentato
da Blu contro l’escussione della fideiussione da 4 mila miliardi versata in
occasione della partecipazione alla gara per le licenze UMTS. Il tribunale amministrativo
ha invece respinto la richiesta di risarcimento danni presentata da Blu, che
il gestore quantificava in 300 miliardi di lire.
‘La decisione del Tar in ordine all’incameramento
della fidejussione rilasciata da Blu, per la partecipazione alla gara per la
concessione delle frequenze UMTS, fa finalmente chiarezza intorno ad una vicenda
che, peraltro, è stata sempre chiara’, ha dichiarato ieri Giancarlo Elia Valori,
presidente di Blu.
‘Non conosciamo ancora la motivazione della sentenza
– ha aggiunto Valori – ma il dispositivo, nella sua linearità, lascia facilmente
intuire i motivi che stanno alla base della decisione del Giudice Amministrativo.
È possibile, allora, già adesso ribadire che la strategia e le azioni di Blu
si sono sempre ispirate alla massima trasparenza, prova ne sia che, quando ci
siamo resi conto che l’asta poteva assumere un andamento anomalo rispetto alle
risorse disponibili della società, abbiamo avvertito tutte le autorità competenti’.
Secondo Valori ‘la decisione del Tar, comunque,
al di là delle sterili polemiche che potrà sollevare, restituisce a Blu il ruolo
che le spetta nel panorama industriale italiano in linea con il percorso strategico
che la società si è dato e che ha già consentito ottimi risultati. Siamo, d’altra
parte, ben consapevoli che la mancata aggiudicazione delle frequenze UMTS non
può costituire un reale limite allo sviluppo della società, se si tiene conto
di quella che è la struttura del mercato della telefonia mobile caratterizzato
da una domanda quanto mai diversificata’.