Il segreto di DeepSeek? Ha "copiato" i dati di ChatGPT, secondo OpenAI

Una grande quantità di dati acquisita da ChatGPT lo scorso autunno sarebbe stata utilizzata per "distillare" conoscenza nel primo modello di DeepSeek.
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DeepSeek ha scosso profondamente l’intero settore dell’Intelligenza Artificiale, dopo essere balzato in cima agli app store. Ciò che più ha intrigato gli utenti sono le capacità del nuovo modello, quasi alla pari di quelle di ChatGPT, ma con un investimento finanziario significativamente inferiore. Ma non è tutto oro quello che luccica: OpenAI, infatti, ha affermato che uno dei motivi che si celano dietro all’eccellenza di DeepSeek è che avrebbe effettivamente “copiato” i dati di ChatGPT.

Un’operazione che violerebbe i termini di OpenAI

Secondo Bloomberg News, Microsoft e OpenAI affermano di avere le prove che una grande quantità di dati è stata acquisita da ChatGPT in autunno e sospettano che sia stata utilizzata per “distillare” conoscenza dal chatbot di OpenAI nel modello R1 di DeepSeek, rilasciato la scorsa settimana.

Questo processo, in poche parole, comporta l’utilizzo dell’output di un modello per perfezionare i risultati di un modello separato. Sebbene non sia immediatamente chiaro se ciò sia esplicitamente illegale, una cosa è certa: un’operazione del genere viola i termini di servizio di OpenAI.

Parlando con il Financial Times, qualcuno vicino a OpenAI ha sottolineato che si tratta di una pratica comune nel settore dell’Intelligenza Artificiale e OpenAI facilita persino il processo per gli sviluppatori. I problemi sorgono quando viene utilizzato per creare modelli che competono con OpenAI, anche se il modello R1 di DeepSeek è open weights.

La stessa OpenAI è attualmente coinvolta in diverse cause per violazione di copyright, la più nota delle quali è quella con il New York Times, per aver addestrato i suoi modelli su articoli e altri contenuti senza autorizzazione. Nel frattempo, in Italia l’applicazione di DeepSeek è scomparsa dai principali app store, forse in seguito alla richiesta di informazioni alla startup cinese avanzata dal Garante per la Privacy in Italia.

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