Sono passati dieci anni dall’introduzione sul mercato del primo MacBook Pro con schermo Retina. Il dispositivo è stato annunciato per la prima volta nel mese di giugno del 2012 e questa tecnologia possiamo notare che è presente ancora oggi (con le dovute migliorie) sui dispositivi di Cupertino.
MacBook Pro: dal 2012 al 2022
Facciamo il punto e torniamo indietro nel tempo. Durante la WWDC 2012, Tim Cook, CEO da pochi mesi in Apple, aveva appena annunciato al mondo il MacBook Pro da 15 pollici con schermo retina, design sottile, privo di lettore CD/DVD, senza porta Ethernet e FireWire. Praticamente, per l’epoca era semplicemente rivoluzionario, ma ricco di slot vari e eventuali: due porte Thunderbolt, due USB A, uno spazio per la schedina SD, il connettore MagSafe (quello originale) e il sempreverde jack audio da 3,5 mm.
È curioso pensare da dove siamo partiti, dopo siamo giunti poi con il Pro con sole porte USB C (il MB da 13″ con M1 o M2, ad esempio, che oggi su Amazon si compra a 1229,00€) al Pro da 14 o 16 che è nuovamente pieno di connettori per i prossionisti. La variante con M1 Pro e 10 core CPU e 16 GPU, si porta a casa a 2679,99€.
Ecco cosa scriveva Tim Cook in quegli anni:
Il MacBook Pro con display Retina supera i limiti delle prestazioni e della portabilità come nessun altro notebook. Con uno splendido display Retina, un’architettura all-flash e un design radicalmente sottile e leggero, il nuovo MacBook Pro è il Mac più avanzato che abbiamo mai realizzato.
Era il computer con lo schermo più risoluto al mondo, con ben 220 PPI. Ripetiamo: oggi fa sorridere, ma dieci anni fa era rivoluzionario e precursore dei tempi. Aveva memorie flash e c’era un SoC Intel Core i7 di terza generazione con scheda grafica Nvida GeForce GT 650M. Completava la dotazione un modulo RAM da 16 GB e la memria da 768 GB di SSD.
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Arrivò sul mercato a 2199 dollari negli USA. Pochi mesi dopo però, giunse anche l’iterazione da 13 pollici con schermo Retina, dal prezzo di 1699 $.