Dopo aver segnato la nascita dell’era dei dati nella comunicazione mobile con il WAP, i costruttori rinnovano la sfida
gettandosi a capofitto nel nuovo business mobile: il Java. Con l’avvento del
J2ME, di Sun Microsystems, nuova piattaforma software Java, il mondo della comunicazione
mobile si prepara ad una nuova rivoluzione ed all’arrivo di decine di nuovi
terminali compatibili.
Potrebbe essere la soluzione mobile
che si stava cercando, ma anche il J2ME non è esente da problemi. Il Java richiede
forti investimenti economici per svilupparlo e promuoverlo e un certo interesse
da parte di utenti e addetti ai lavori per poterlo mettere in commercio. Moltissime
sono comunque le aziende che stanno lavorando allo sviluppo di applicazioni
J2ME. La statunitense Nextel sta continuando
a vendere il primo terminale J2ME uscito sul mercato consumer, il Motorola i85s.
Sebbene si tratti di un cellulare base, quindi con funzioni Java alquanto limitate,
il successore dell’i85s è imminente e sarà molto più completo ed aggiornabile,
direttamente via Internet, dal sito di Nextel.
Con il Java si avrà a disposizione
una memoria che si potrà utilizzare per conservare dati ed applicazioni, che
potranno essere usate anche senza copertura di rete. La forza del Java è anche
l’estrema interoperabilità tra le diverse piattaforme software, dal Palm OS
al Pocket PC. Il Java permetterà l’utilizzo di applicazioni dalle richieste
hardware esose, anche su terminali molto piccoli e senza grandi capacità di
memoria. L’obiettivo principale degli sviluppatori è far eseguire applicazioni
Java, anche complesse, su tutti i terminali compatibili, anche quelli base.
Java diminuisce di molto le richieste
hardware e permette un notevole risparmio energetico ed un utilizzo ottimale
delle batterie. Attualmente le applicazioni sviluppate per il J2ME non sono
molte. Questo è uno dei motivi di incertezza per il futuro prossimo del J2ME.
Inoltre, si sta creando un’immagine del J2ME non del tutto assimilabile alla
realtà. Le possibilità del Java si stanno ingigantendo, rischiando di creare
un’attesa che sarà, certamente, non corrispondente alla realtà, come avvenne
col WAP.
Ovviamente si sta cercando di capire
quale possa essere la killer application del Java, quali potranno essere i servizi
maggiormente richiesti e quale il prezzo giusto da pagare. C’è certamente un
enorme potenziale nel J2ME e nella sua abilità di accelerare lo sviluppo delle
nuove piattaforme mobili. Si tratta di una tecnologia che può dare una svolta
alle applicazioni per terminali mobili ed al loro utilizzo da parte degli utenti.
Ovviamente, sebbene sviluppato direttamente nel settore wireless, il J2ME incontrerà
molte difficoltà nel suo cammino, che comunque, è solo agli inizi.