È lo stesso Java sviluppato dalla Sun Microsystems a metà degli anni 90 come piattaforma universale per le applicazioni Internet ed utilizzato adesso da un numero sempre crescente di telefoni cellulari, il linguaggio impiegato dalla NASA per controllare la sonda Spirit alla scoperta di Marte. Nei prossimi tre mesi, fino a quando Spirit resterà attiva, gli scienziati e gli ingegneri della NASA del Jet Propulsion Laboratory a Pasadena avranno quindi la possibilità di ottenere preziose informazioni sul pianeta rosso grazie ad un robot controllato da un’applicazione Java.
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Una versione ridotta del software ‘Maestro’, lo stesso impiegato dai ricercatori della NASA può essere scaricato dall’apposito sito web, dove sarà poi possibile ottenere nei prossimi giorni gli aggiornamenti con i dati reali provenienti da Marte, per rendere l’esplorazione virtuale ancora più veritiera.