Un gruppo di scienziati dell’UCLA
ha scoperto per caso un particolare tipo di processore che esplode a comando.
Si tratta di un chip in silicone poroso trattato con nitrato di gadolinio. La
reazione chimica fa letteralmente esplodere il processore, una mini esplosione,
certo, non tale da provocare danni alle persone, ma abbastanza per distruggere
e rendere inutilizzabile eventuali dispositivi dotati di tale chip.
La scoperta è avvenuta casualmente,
mentre gli studiosi stavano lavorando su di un nuovo processore per terminali
mobili. Per far avvenire la reazione basta una minima scarica elettrica. L’obiettivo
dei ricercatori adesso è rendere tale chip applicabile ad un uso commerciale,
per rendere notebook e cellulari autodistruttibili, ottimo deterrente per eventuali
malintenzionati. Immaginate la faccia del ladruncolo nel momento in cui gli
scoppia in mano il telefonino appena rubato.