Da tempo si parla dell’imminente lancio sul mercato del primo smartphone Android caratterizzato dalla presenza di una CPU a 64-bit, e al MWC di Barcellona in tanti si aspettavano da parte di Samsung la presentazione ufficiale per lo meno di un processore dotato di tale architettura, se non addirittura l’annuncio di un device con tale specifica tecnica.
Sono passati diversi mesi dalla presentazione dell’Apple iPhone 5s, il primo smartphone con chip a 64-bit, e ad oggi l’ecosistema Android continua a tacere sull'argomento.
Gli analisti si stanno ponendo diverse domande, considerando il fatto che la tecnologia non solo è pronta e matura per poter essere immessa sul mercato, ma è la stessa Samsung ad aver realizzato per Apple il processore A7 con architettura a 64-bit, avendo perciò maturato tutte le competenze necessarie per un suo impiego in un modello di smartphone con sistema operativo Android.
Secondo il media sud coreano Etnews.com, i problemi sarebbero riconducibili al fatto che Android, ad oggi, non sarebbe interamente compatibile con l’architettura a 64-bit, e Google starebbe già lavorando su tale aspetto per apportare le ottimizzazioni necessarie.
In secondo luogo, pare siano sorti alcuni problemi sul mercato delle memorie DRAM, i cui costi di produzione sarebbero aumentati sensibilmente negli ultimi mesi.
Al fine di realizzare le memorie DRAM compatibili con la CPU a 64-bit, sarebbero necessari ingenti investimenti da parte dei costruttori per modificare le linee di produzione, generando ritardi ed ulteriori aumenti nei costi.
Per tali motivi né Samsung, né altri produttori di device Android sono stati messi finora nelle condizioni di presentare smartphone con la nuova archittettura.
Si suppone che i ritardi facciano slittare i primi annunci di prodotti dotati di processore a 64-bit tra la fine del 2014 e l’inizio del 2015.
Il processore a 64-bit A7 di Apple realizzato da Samsung