I gestori ed i costruttori di cellulari
stanno cercando di superare in qualche modo il periodo di perdurante crisi,
visto il momento poco felice del mercato. Eppure continuano ad ignorare quasi
del tutto le potenzialità che potrebbero loro offrire i paesi in via di sviluppo.
Secondo una ricerca della società specializzata, Telecompetition, nel 2010 vi
saranno 729 milioni di utilizzatori di servizi dati mobili nei paesi in via
di sviluppo, non molti meno dei 796 milioni dei paesi occidentali. Ma la differenza
basilare risiede nel tasso di penetrazione. Mentre questo tasso si stabilizzerà
definitivamente nei paesi sviluppati nel 2004-2005, la penetrazione triplicherà,
fino al 2007, nei paesi emergenti.
In totale, la penetrazione di servizi
dati mobili, raddoppierà nei paesi in via di sviluppo fino al 2010. Questo vorrà
dire che nella sola Cina, ad esempio, nel 2007, vi saranno 75 milioni di utilizzatori
di servizi dati mobili, con una penetrazione, però, solo dell’6%, mentre nel
Regno Unito ed in Germania, vi saranno 88 milioni di utilizzatori, ma con una
penetrazione ai massimi livelli, vicina al 70%. In
realtà, nemmeno Telecompetition si aspettava dei risultati tanto incoraggianti
per i paesi in via di sviluppo. Ma, una volta comparati i dati, si capisce come
quel mercato sia uno dei più importanti per il futuro.
Vi è stata una certa tendenza, finora,
nel sottovalutare quei mercati dove fosse bassa l’incidenza di Internet, ritenendo
che senza un servizio dati dal telefono fisso, non si potesse neanche sviluppare
un servizio dati dal mobile. La ricerca dimostra che questo pregiudizio era
sbagliato. Lo studio si ferma al 2010, ma non è difficile immaginare che il
trend di crescita sia il medesimo anche in futuro. Non passerà molto tempo perché
i paesi in via di sviluppo diventino il primo mercato per i servizi dati mobili.
La ricerca ha anche sottolineato
che gli introiti pervenuti dai nuovi servizi a valore aggiunto, nei paesi in
via di sviluppo, ammonteranno a 128 miliardi di dollari nel 2010, contro i 190
miliardi di dollari dei paesi industrializzati. Mentre il traffico totale, voce
e dati, generato dai paesi in via di sviluppo, ammonterà a 2100 miliardi di
dollari, circa il 40% del totale di tutto il Mondo. I servizi che genereranno
tali introiti saranno di diversi tipi. Secondo Telecompetition, si tratterà
di un vero e proprio mix di servizi. I bisogni di questi paesi saranno alquanto
differenti dai nostri. Vista la mancanza di infrastrutture nel mondo reale,
queste potranno essere in parte corrisposte dai futuri servizi mobili. Inoltre,
tra i servizi maggiormente gettonati, ci sarà la Voice Over IP, ovvero la possibilità
di effettuare telefonate tramite Internet, col cellulare. Questo verrà incontro
anche alla cronica mancanza di linee fisse.
Una rete mobile è molto più semplice
e veloce da sviluppare rispetto ad una rete fissa. Di conseguenza anche i paesi
in via di sviluppo potranno godere dei benefici della nuova comunicazione mobile.
Inoltre, i costi dei terminali sono destinati a calare, consentendone una rapida
diffusione anche in questi mercati poveri. Ovviamente, gli introiti per singolo
utente, saranno minori nei paesi in via di sviluppo, rispetto ai paesi sviluppati.
Il punto cruciale della ricerca è, comunque, che gli utenti dei paesi in via
di sviluppo non pagheranno, per avere i servizi dati mobili, di più che se dovessero
usufruirne dal fisso.
Un altro punto importante è che il
traffico voce diventerà sempre meno rilevante nel computo totale del traffico
generato. Secondo Telecompetition, il loro approccio, nello studio, è stato
alquanto conservativo, nonostante ciò i risultati sono sorprendenti. Dalla ricerca
emerge anche, che i guadagni stimati, nei paesi in via di sviluppo, copriranno
completamente i costi delle licenze e delle infrastrutture 3G spesi in Europa.
C’è molto pessimismo in questo momento nei confronti del futuro della comunicazione
mobile, ma i dati sono incoraggianti e le opportunità da cogliere moltissime.