I nuovi Nexus sono ufficiali

Due nuovi smartphone che puntano forte sulla fotocamera. E con i quali Google punta a guidare lo sviluppo del settore.

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Alla fine tutti i rumors e le anticipazioni sono stati confermati: erano davvero due gli smartphone che Google teneva in serbo per annunciarli durante l’evento del 29 settembre, e la notizia forse più significativa è il debutto di Huawei come partner per la creazione del più potente e costoso dei due: ovvero il Nexus 6P.

Nexus 6P
Nexus 6P

Per la prima volta nella storia dei Nexus, il 6P offre ai suoi potenziali acquirenti un corpo completamente realizzato in metallo: il resto delle specifiche è ormai noto, ovvero Snapdragon 810 (v2.1), 3GB di RAM LPDRR4 e schermo WQHD (2560×1440) da 5,7 pollici di diagonale protetto da vetro Gorilla Glass 4. Non si sapeva, ma ora sì, quale fosse la tecnologia adottata da questo pannello: AMOLED, una ottima notizia. Più interessante, ma non imprevista, la presenza di un connettore USB-C per la ricarica (anche rapida, grazie all'alimentatore fornito che eroga fino a 3 ampere): l'adozione di questo nuovo standard, che ricordiamo è completamente reversibile come il connettore Lighting di Apple, sembra procedere e il supporto di Google dovrebbe garantire un'accelerazione in tal senso. La batteria integrata è da 3.450mAh, niente ricarica wireless (difficile che ci fosse con uno chassis completamente in alluminio).

Nexus 6P
Nexus 6P

Il piatto forte parlando dei nuovi Nexus è la fotocamera: nella frettolosa descrizione offerta durante la conferenza di presentazione è il comparto sul quale gli ingegneri di Google si sono soffermati più a lungo. Il sensore da 12 megapixel montato è dotato di pixel dalla diagonale maggiorata (come su HTC Ultrapixel e su iPhone), 1,55 micron, in grado sulla carta di raccogliere più luce rispetto alla concorrenza e di farlo generando meno rumore di fondo: in altre parole le foto scattate dal 6P dovrebbero essere ottime di giorno e di sera, anche se per la notte c'è una immancabile coppia di LED per svolgere le funzioni flash. La messa a fuoco, inoltre, è basata su un sistema laser infrarosso per migliorarne la velocità di funzionamento: proprio la velocità è uno dei punti cruciali, visto che tra l'altro il 6P è in grado di scattare raffiche fino a 30fps (ottime per creare le GIF animate), e di girare video in risoluzione 4K. La fotocamera anteriore è da 8 megapixel, anch'essa dotata di pixel maggiorati (1,4 micron) ma priva di flash LED. Due altoparlanti frontali per ascoltare in stereo musica, video e l'audio delle proprie chiamate.

Nexus 6P
Nexus 6P

Un altro elemento distintivo del prodotto è il lettore di impronte posteriore, che ora si chiama "Nexus Imprint" nella comunicazione di Mountain View: il suo sistema di funzionamento non sembra dissimile da quello del lettore di impronte presente sul nuovo Mate S di Huawei, e dovrebbe garantire le stesse prestazioni per quanto attiene la velocità di riconoscimento, l'apprendimento in itinere delle informazioni sull'impronta e l'impiego per bloccare e sbloccare l'intero telefono o alcune app. In più, poi, poiché i nuovi Nexus montano Android 6.0 Marshmallow l'intera gestione dell'identificazione biometrica è stata integrata nel sistema operativo: gettando quindi le basi per l'adozione di questa tecnologia da parte di tutti i produttori di smartphone Android, che non dovranno più prodursi in casa la componente software necessaria. 

Nexus 6P
Nexus 6P

Il resto delle specifiche è interessante, pur non trattandosi di nulla che non fosse stato già visto: LTE Cat.6 (con supporto a un numero cospicuo di bande), WiFi 802.11 a/b/g/n/ac dual-band e MIMO, Bluetooth 4.2, NFC, GPS con Glonass.

Nexus 5X
Nexus 5X

L'altro terminale presentato da Google altro non è che la riedizione di un prodotto già noto: sviluppato di nuovo con LG, il Nexus 5X è una versione aggiornata del fortunato Nexus 5 rivisto per renderlo più attuale. La decisione di montare lo stesso sensore per la fotocamera posteriore è un'ottima notizia, e lo stesso vale per il lettore di impronte Nexus Imprint: le differenze cominciano dalla fotocamera anteriore, in questo caso da 5 megapixel, lo schermo che ha risoluzione 1080p ed è rivestito da Gorilla Glass 3, e l'accoppiata processore-memoria che in questo caso è formato da Snapdragon 808 (sei core, come sul G4) e 2GB di RAM LPDDR3. Altre differenze evidenti sono l'altoparlante singolo sul frontale, la batteria montata da 2.700mAh (che dovrebbe comunque essere adeguata, visto il processore e il guadagno di circa il 30 per cento in autonomia attribuito da Google ad Android Marshmallow), e naturalmente il corpo dello smartphone che resta in policarbonato. Come il fratello maggiore, invece, mantiene il modulo LTE Cat.6 e la connettività WiFi dual-band, oltre al connettore USB-C e la solita salva di sensori come accelerometro, giroscopio ecc.

Nexus 5X
Nexus 5X

Tra le novità annunciate Oltreoceano c'è anche un programma di garanzie aggiuntive contro i danni accidentali o i malfunzionamenti per due anni, sulla falsa riga di quanto fa già Apple con il suo Applecare, acquistabile a parte per 69 dollari se si sceglie il Nexus 5X o 89 dollari per il 6P: per ora si tratta di un'offerta riservata ai clienti statunitensi.

Nexus 5X
Nexus 5X

Il vero punto di domanda sulle possibilità di successo di questi nuovi Nexus è però il prezzo. Negli USA si parte da 379 dollari per il Nexus 5X e 499 dollari per il Nexus 6P, ma i prezzi italiani sembrano molto diversi: 479 euro per il Nexus 5X da 16GB e 699 per il Nexus 6P da 32GB, prezzi base che crescono se si opta per la varianti con storage crescente (massimo 32GB sul Nexus 5X, fino a 128GB sul 6P). Tenuto conto che la memoria non espandibile dei Nexus, privi di slot per microSD, suggerisce di optare per un taglio superiore, i nuovi smartphone di Mountain View potrebbero risultare un po' costosi per il sempre più affollato e concorrenziale mercato mobile.

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