Gli ultimi 300 dipendenti rimasti al mai partito gestore 3G, IPSE 2000, hanno denunciato una manovra tra vertici dell’azienda ed il Ministero della Comunicazione, volta alla messa in mobilità della forza lavoro rimasta. La situazione di IPSE 2000 è ben nota. Telefonica e Sonera, soci di maggioranza, hanno deciso il disimpegno dai consorzi UMTS al di fuori dai propri paesi di origine, in attesa di poter vendere le licenze, acquisite con grossi sforzi economici, non appena la legislazione glielo consentirà. IPSE 2000, quindi, non partirà mai come operatore telefonico, a meno di improbabili ripensamenti.
La trattativa tra Ministero e IPSE 2000, non confermata assolutamente da ambo le parti, ma denunciata dai dipendenti, sarebbe in svolgimento senza preavvertire le autorità delle Telecomunicazioni e dell’Antitrust. Secondo i dipendenti, infatti, i vertici societari sarebbero intenzionati a restituire la licenza 3G al Governo, ottenendo in cambio parte della somma sborsata per aggiudicarsela poco meno di due anni fa. Dall’inizio dell’anno i dipendenti di IPSE 2000 sono stati ridotti da circa 600 a meno di 300 e tutto lascia presagire che anche questi ultimi entro breve tempo, visto che in maggioranza ormai non lavorano più, dato il blocco totale delle attività, saranno definitivamente licenziati.