I dipendenti Blu in rivolta

In quest’ultimo periodo si fa un
gran parlare della difficile situazione del quarto gestore mobile Blu, sull’orlo
dello smembramento da parte dei suoi azionisti, ma poco o nulla si è detto delle
migliaia di dipendenti che stanno col fiato sospeso, in attesa di conoscere
il destino del proprio posto di lavoro.

Spesso ci si dimentica che dietro
grandi aziende vi sono anche delle storie umane di persone con il sacrosanto
diritto di far valere i propri diritti e di essere giustamente corrisposti per
il lavoro che svolgono. Di certo uno dei lavori più sfiancanti ed impegnativi
è quello che avviene nei call center dei vari operatori, alle prese ogni giorno
con problemi dei clienti, lamentele e spesso insulti.

Riceviamo e pubblichiamo una lettera
aperta di sfogo da parte dei dipendenti di uno dei maggiori call center italiani,
quello, appunto, di Blu, che si trova a Calenzano, alle prese anche loro con
le difficoltà insite nell’azienda che li ha finora avuto come dipendenti. La
parola finora va giustamente sottolineata, poiché pare che Blu si appresti a
chiudere proprio il call center di Calenzano, non rinnovando i contratti dei
suoi dipendenti che ivi lavorano. Ecco il testo integrale della missiva:

Questa mattina noi operatori del
Call Center Blu di Calenzano abbiamo appreso che i nostri contratti
di formazione lavoro non verranno riconfermati, nonostante soltanto
qualche mese fa ci era stato assicurato che il 97% dei contratti
sarebbero stati rinnovati. La notizia è stata comunicata circa
un’ora prima al Call Center di Palermo dal responsabile del personale,
Alberto Tagliaferro, il quale ha preferito recarsi nella sede
in cui la scadenza dei contratti avverrà a partire dal mese di
Giugno. La domanda nasce spontanea: perché non si è recato a Cadenzano,
visto che gli impiegati CFL che attendono la riconferma oggi non
si trovano a Palermo? Anche noi di Calenzano abbiamo diritto di
essere informati su ciò che sta accadendo e ciò che accadrà…
?
Blu: Il futuro che non c’era!?
Noi operatori siamo alla base del successo di Blu: abbiamo in
gran parte contribuito alla crescita dell’azienda ed al raggiungimento
degli obbiettivi prefissati. Siamo noi che abbiamo fin da subito
gestito i clienti avvalendoci di sistemi scadenti e pertanto incontrando
numerose difficoltà. Siamo sempre noi quelli che hanno dovuto
affrontare personalmente reclami, insoddisfazioni e polemiche
da parte dei clienti, difendendo a spada tratta la nostra azienda.
Ci siamo tutti resi disponibili ad orari massacranti, a straordinari
ad oltranza e, in certe occasioni, come per esempio il primo periodo
di start up, abbiamo sopportato anche cinque giorni consecutivi
di turno notturno. Ci siamo adattati senza polemiche a tutto questo
ed abbiamo, fin da subito, creduto nello spirito aziendale che
veniva alimentato dall’azienda stessa nel rispetto di una meritocrazia
che avrebbe premiato gli sforzi di ognuno di noi.
Alla luce di quanto sopra riportato,
chiediamo che la situazione venga resa nota. Fino ad ora si è
parlato soltanto della vendita di Blu e delle esigenze degli azionisti….
vogliamo cominciare a parlare di noi operatori ?!!

Non possiamo che aggiungere che
si tratta di una più che giusta protesta e che speriamo che chi di dovere la
prenda in giusta considerazione, per non fare in modo che, dalla mattina alla
sera, migliaia di dipendenti si trovino in mezzo ad una strada, dopo aver fatto
tanto per la crescita dell’azienda. Lo sfogo da parte degli operatori del Call
Center di Calenzano fa capire a quale livello di stress siano arrivati i dipendenti
di Blu, da mesi, ormai, senza alcuna prospettiva, ogni giorno illusi da vane
promesse, mentre i vertici dell’azienda tentano disperatamente di liberarsi
di Blu.

Forse sarebbe il caso che anche
il Governo si interessi a questa pantomima della vendita del quarto gestore
che sta andando avanti veramente da troppo tempo, gravando sulle spalle di persone
che, intanto, continuano integerrime a svolgere il proprio lavoro.

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