Il 2022 è stato un anno intenso dal punto di vista dei cyber crimini. Il numero di violazioni dati nel primo trimestre è stato, infatti, superiore a quello del 2021, con attacchi informatici che hanno contribuito al 92% delle violazioni osservate durante l’anno. Analizzando i numeri, raccolti dal team di CyberGhost VPN, è emerso che nel solo secondo trimestre si sono verificati circa 52 milioni di data breach, che sono costate alle aziende la cifra di 4,35 milioni di dollari in media per singolo incidente. Ma non si parla solo di imprese: hacker e malintenzionati non hanno fatto sconti per nessuno, nemmeno per il settore sanitario.
Le 12 peggiori violazioni dati del 2022
Il team di CyberGhost ha quindi stilato una classifica delle principali violazioni avvenute nel 2022, in ordine di gravità crescente, che hanno coinvolto milioni di dati di ignari utenti. Sei stato vittima anche tu di uno di questi data breach?
- Uber. L’autore del data breach ha avuto accesso a diversi sistemi, strumenti e database interni all’azienda, anche se non è chiaro quanti dati personali degli utenti siano stati effettivamente interessati da questa violazione.
- ICRC (Comitato Internazionale della Croce Rossa). Una delle violazioni più sorprendenti è quella ai danni del ICRC, avvenuta a gennaio dello scorso anno, che ha esposto dati riservati mettendo a rischio oltre 500 mila individui in situazioni di vulnerabilità, inclusi rifugiati, detenuti e persone scomparse.
- Crypto.com. Sebbene la blockchain sia un sistema sicuro e trasparente, senza adeguati controlli le violazioni dei dati possono comunque avvenire. A gennaio un massiccio attacco ha colpito quasi 500 portafogli di criptovalute digitali: una perdita di oltre 30 milioni di dollari in Bitcoin, Ethereum e altre criptovalute.
- Cyberwar tra Russia e Ucraina. Agenzie statali russe, nel corso del 2022, hanno lanciato diversi attacchi contro istituzioni ucraine, tra cui il Ministero degli Affari Interni, disattivando i modem satellitari per impedire l’accesso a Internet e rubando informazioni personali di oltre 7 milioni di cittadini. L’Ukraine’s volunteer “Global Cyber Army” ha contrattaccato violando diversi siti web russi, facendo trapelare informazioni personali e altri dati di oltre 160 soldati russi.
- TransUnion South Africa. N4aughtysec, un’organizzazione di hacker con sede in Brasile, ha violato i sistemi di TransUnion South Africa, chiedendo un enorme riscatto di 15 milioni di dollari ed esponendo i dati personali di oltre 5 milioni di consumatori sudafricani e 600 mila aziende.
- Costa Rica. Le istituzioni governative costaricane hanno dovuto fare i conti con diverse violazioni di dati, che hanno colpito più di 40 organizzazioni i cui server sono ora completamente offline. In quello che gli esperti hanno definito un attacco senza precedenti, una gang di ransomware chiamata Conti Group ha fatto trapelare 600 GB di dati governativi riservati, chiedendo 20 milioni di dollari per decrittografare le informazioni “in ostaggio”.
- Plex. Ad agosto Plex, principale fornitore americano di app per servizi media, ha segnalato un massiccio data breach che ha coinvolto quasi 20 milioni di utenti, compromettendo informazioni riservate come indirizzi e-mail, nomi utente e password dei clienti.
- Credit Suisse. Nemmeno i colossi del private banking possono stare tranquilli. La violazione alla Credit Suisse ha esposto circa 30 mila account di clienti, che appartenevano a criminali di guerra di alto profilo, trafficanti di esseri umani, leader corrotti e capi di stato.
- Ronin Network. Noto per la sua popolare piattaforma da gioco, Ronin Network ha subito uno tra i data breach più importanti nella storia delle criptovalute. Gli hacker del gruppo Lazarus sono riusciti a rubare un totale di ben 625 milioni di dollari .
- Twitter. Nel luglio 2022, un criminale informatico ha sfruttato una vulnerabilità zero-day per raccogliere dati dalla piattaforma, escogitando un modo per collegare indirizzi e-mail e numeri di telefono ai singoli profili utente di Twitter, così da identificarli correttamente. La violazione ha coinvolto quasi 5,4 milioni di utenti, i cui dati sono stati venduti.
- Optus. Il colosso delle telecomunicazioni in Australia ha riportato nel 2022 un massiccio attacco informatico, che ha esposto i dati personali dei suoi 10 milioni di residenti – pari al 40% della popolazione nazionale.
- Samsung. Tra i principali data breach del 2022 spicca l’attacco informatico a Samsung, avvenuto a luglio. I malintenzionati hanno violato i server statunitensi dell’azienda, rubando dati personali sensibili dei clienti. Non è noto, però, quanti siano stati colpiti dall’attacco, anche se non è escluso che si tratti di una grossa fuga di dati.
Come proteggersi dai data breach
Sicuramente tra le migliori soluzioni per proteggersi dalle fughe di dati è utilizzare una VPN. Tra le principali troviamo CyberGhost VPN, che dispone di una rete di server globale altamente sicura e costantemente monitorata, che garantisce prestazioni ottimali. Non solo questo servizio VPN maschera l’indirizzo IP dell’utente, ma crittografa il suo traffico internet attraverso crittografia AES a 256-bit di livello militare.
Sicurezza e privacy dei suoi utenti sono il punto di forza attorno a cui ruotano i valori di CyberGhost VPN. Per questo motivo, l’azienda adotta una rigida politica no-log che non consente a nessuno – nemmeno alla stessa piattaforma – di raccogliere alcuna informazione sul tuo conto, dall’indirizzo IP alla cronologia di navigazione. In più, i server utilizzati da CyberGhost sono solo RAM: ciò significa che non esistono dischi rigidi in grado di archiviare i dati, di cui non verrà lasciata nessuna traccia.
La piattaforma mette a disposizione anche delle funzionalità uniche, tra cui la protezione Wi-Fi avanzata che permette di attivare automaticamente la VPN quando ci si connette a una nuova rete Wi-Fi: un ottimo modo per restare al sicuro anche quando utilizziamo hotspot Wi-Fi pubblici dietro cui potrebbe celarsi l’attività di un qualche cyber criminale.
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