Huawei prevede di spedire molti smartphone in meno nel corso dell’anno corrente; la dichiarazione, che, nello specifico prevede un calo del 20% delle spedizioni rispetto allo scorso anno, sarebbe il frutto di diversi fattori, primo fra tutti, il famigerato ban emesso da Trump nel maggio 2019.
Previsioni Huawei in calo: quali sono le cause?
Con il Coronavirus in rapida espansione, che sta danneggiando profondamente l’economia mondiale, specie in Cina, la situazione poi, non potrebbe che peggiorare. Tale declino delle spedizioni potrebbe essere il primo vero stop dopo un decennio in forte espansione. Si prevede che per tutta l’Europa e negli altri mercati esteri, la situazione non potrà che peggiorare.
Le sanzioni e i ban degli USA impediscono di utilizzare i servizi Google, e questo è un fattore determinante nella scelta di un nuovo smartphone per gli utenti. Soltanto l’anno scorso tuttavia, la situazione era ben diversa. In questo periodo l’azienda aveva portato le sue spedizioni a quota 240.000.000, superando la stessa Apple, che riuscì a spedirne ‘soltanto’ 198 milioni. Per la prima volta si è assistito al sorpasso di Huawei su Samsung, divenendo così il secondo produttore di smartphone al mondo, dopo il marchio della mela morsicata. Invece ad oggi, soltanto dieci mesi dopo il veto imposto da Trump contro il gruppo Huawei/Honor, arrivano le prime nefaste conseguenze.
Al momento però ad oggi, è difficile prevedere quanti device il colosso cinese riuscirà a piazzare, perché se si somma la mancanza dei Google Services ai rallentamenti nelle fabbriche cinesi che producono i componenti, appare evidente che la stima risulti tutt’altro che positiva.
La catena di approvvigionamento di hardware bloccate dal CoVid-19 e i rivenditori di articoli di terze parti che si trovano senza esemplari per la distribuzione, hanno costretto a far chiudere 4985 negozi del marchio Huawei in tutta la Cina, e non solo. Un dirigente del brand ha affermato che la società si trova – attualmente – sotto un doppio attacco: da un lato c’è il governo degli Stati Uniti, dall’altra vi è il virus.
Washington afferma di voler fermare l’espansione cinese perché teme che il governo di Pechino usi i prodotti cinesi per spiare gli utenti, sebbene il CEO Ren Zhengfei abbia sempre negato ciò.
Per compensare le perdite derivate dal divieto imposto dagli USA, Huawei sta cercando di espandere il suo commercio nelle aree dove i Google services non sono così dominanti, in Russia e Turchia in primis. La situazione è drammatica e la strategia degli USA contro il colosso è stata ben architettata, organizzata ed è lungimirante. Il vicepresidente dell’azienda non si dichiara positivo agli occhi dei suoi stessi dipendenti e degli analisti, per le vendite nel 2020. Ha commentato infatti: “Sarà un anno difficile per noi”. Quale saranno le sorti della compagnia senza l’appoggio di Google e con la produzione dimezzata causa Coronavirus?