Secondo quanto si apprende in rete, sembra che la futura ammiraglia di casa Huawei verrà dotata del processore Kirin 9100 di HiSilicon sviluppato con un nodo architettonico a 14 nanometri.
Sappiamo tutti che da quanto sono arrivati i ban statunitensi nei confronti del colosso cinese di Ren Zhengfei, l’azienda ha dovuto fare i conti con un rapido crollo delle spedizioni. Dal report appena trapelato scopriamo interessanti dettagli inerenti il flagship di nuova generazione.
Huawei P60: facciamo il punto
Facciamo un passo indietro: nel lontano maggio del 2019, gli USA hanno imposto dei ban economici nei confronti di Huawei. Con questi limiti, contestati da moltissime realtà e da moltissimi paesi, la compagnia asiatica non ha più avuto accesso a molte tecnologie software e hardware americane. Non può più fornisi di chip statunitensi per il 5G e non può neanche utilizzare i servizi di Google all’interno dei propri smartphone. Questo ha portato a soluzioni come le cover con il modem integrato e alla nascita di HarmonyOS, il sistema operativo proprietario della compagnia.
Come detto quindi , gli USA hanno hanno perdere l’accesso al fornitore TSMC; senza di lui, non può costruire processori di ultima generazione di HiSilicon. Ecco che quindi HuaweiCentral suggerisce che il nuovo P60, il flagship per il 2023, avrà un chip basato su un nodo architettonico a 14 nanometri. Si dovrebbe chiamare Kirin 9100.
A dirlo è un noto tipster cinese su Weibo. Nei post l’insider ha riferito che le prestazioni del processore saranno paragonabili a quelle delle soluzioni a 5 nanometri. Questo ci fa capire anche che l’azienda le sta provando tutte per far rivivere il brand volto alla produzione dei processori, HiSilicon.
Ad ogni modo, questo è un rumor non ancora confermato; vi invitiamo a prenderlo con “un pizzico di sale” e a restare connessi con noi. Se cercate un buon prodotto di Huawei non possiamo non consigliarvi l’ottimo monitor MateView da 28.2″ con risoluzione 4K+ a 649,00€.