HUAWEI P60 Pro, scatto evolutivo

I primi giorni di test sul HUAWEI P60 Pro, i primi scatti, le prime sensazioni: dettagli sull'esperienza con il nuovo flagship del gruppo.
HUAWEI P60 Pro, scatto evolutivo

Cosa sarebbe Huawei se non si fosse messa di mezzo la geopolitica? Impossibile non chiederselo, visto tutto quanto successo dal 2019 (correva l’anno del P30 Pro) ad oggi. La risposta ad una questione estremamente complessa non può certo essere semplice, ma la si può leggere in prospettiva all’interno del nuovo P60 Pro. Con il nuovo flagship, infatti, Huawei ha dimostrato quanto valore il gruppo abbia nella propria fondina in termini di capacità di ricerca e sviluppo, con uno smartphone 2023 che non si sfila dall’alzare ancora una volta l’asticella della qualità.

HUAWEI P60 Pro sconta il problema di non essere nell’alveo del duopolio che controlla il mercato mobile (iOS/Android), ma rappresenta altresì una leva ulteriore per un ecosistema che intende crescere, imporsi e fare dell’AppGallery il terzo polo del comparto. Non è un percorso semplice, ma è al tempo stesso una strada obbligata che Huawei sta correndo a testa alta, forte di 580 milioni di utenti attivi a livello globale, presentando in queste ore un nuovo ventaglio di prodotti di altissima qualità con i quali mostrare al mondo il potenziale costruito a Shenzen.

Essere HUAWEI P60 Pro

Quella di Huawei è una vera e propria prova muscolare. Dentro un design confermato e specifiche di grido, infatti, viene tratteggiato uno smartphone di grandi capacità, pensato per quanti cercano un’esperienza “plus" e vogliono il meglio senza compromessi. Il modulo fotografico in grande evidenza è una vera e propria ostentazione, un presentarsi a testa alta e petto in fuori nella sfida contro i diretti rivali di sempre. Che iPhone e Galaxy si facciano pure avanti, insomma, perché in quanto a fotografia ad oggi è questo il nuovo orizzonte da superare:

  • Fotocamera Ultra Lighting da 48 MP (Apertura regolabile f/1.4-4.0, OIS);
  • Fotocamera ultragrandangolare da 13 MP (f/2.2);
  • Teleobiettivo Ultra Lighting da 48 MP (f/2.1, OIS).

Lo abbiamo messo alla prova per alcuni giorni in attesa della presentazione ufficiale.

HUAWEI P60 Pro

La super-Luna

Il P60 Pro arriva mentre ancora non si è completamente sedimentato il polverone per gli scatti lunari scoperti sui Samsung Galaxy, i quali tramite l’Intelligenza Artificiale ridelineano le fotografie della Luna per renderli meglio definiti pur se meno reali. L’approccio Huawei si proclama differente e così, non appena abbiamo avuto lo smartphone in mano, abbiamo voluto fare qualche esperimento.

Il risultato è che, inquadrando la Luna, lo smartphone dimostra di averne immediata consapevolezza non appena lo zoom cresce e la Luna può essere distinta rispetto ad un semplice cerchio luminoso: un apposito flag identifica l’oggetto inquadrato (denotando il riconoscimento) e modifica le impostazioni per ottimizzare la qualità dello scatto. l’IA, tuttavia, fa anche qualcosa di ulteriore: agisce in post-produzione, arricchendo l’immagine di dettagli per far sì che il risultato possa essere più definito di quanto non si riesca in realtà ad ottenere.

Luna fotografata con HUAWEI P60 Pro

La super-Luna non è una imposizione dell’IA, ma una scelta precisa dell’utente: il tag che evidenzia il riconoscimento del soggetto, infatti, può essere tranquillamente disattivato, evitando così l’intervento degli algoritmi e lasciando che l’immagine resti quella che naturalmente si è riusciti ad impostare ed ottenere. La differenza rispetto alla concorrenza sta in questo dettaglio importante: la trasparenza. L’IA agisce sul HUAWEI P60 Pro attraverso un’azione esplicita ed opzionale, lasciando che sia l’utente a decidere il da farsi. Non una sostituzione, ma un aiuto: scelte di campo e d’identità.

Medesimo processo avviene anche con altri soggetti: lo scatto seguente, ad esempio, è stato identificato come “foglie autunnali" e calibrato di conseguenza, consentendo così uno scatto simile che riempie di caldo colore l’immagine.

Foglie con Huawei P60

Perché partire dall’IA? Perché è questo l’elemento caratteristico della generazione 2023 del mercato smartphone, mettendo sul piatto scelte di campo che ogni azienda ha portato avanti a modo proprio. Tutto il resto è una evoluzione lineare potente, che ancora una volta segna la differenza tra il nuovo modello e quello antecedente, linea innovativa sulla quale anche Huawei ha dimostrato di saper tenere il passo. In termini fotografici l’evoluzione è chiara, oggettiva e misurabile: è del HUAWEI P60 Pro il punteggio più alto mai raggiunto nella classifica DXOMARK.

Sempre più vicino

C’è un aspetto che penalizza ancora la fotografia mobile rispetto a quella tradizionale, un solco che al momento non è mai stato completamente colmato a causa di un precise limite fisico: si tratta della vicinanza tra l’occhio che scatta e l’oggetto dello scatto. Quando la distanza fisica è minima, infatti, non è complesso destreggiarsi per ottenere macro o ritratti di buona fattura anche con device di gamma media. Quando invece la distanza aumenta, i limiti emergono in modo travolgente trasformando le sfumature in profili pixellati e le linee profilo in indefinita sfocatura.

Huawei P60 Pro compie un importante passo avanti proprio su questo fronte, percorrendo un nuovo scalino: lo zoom mantiene la fedeltà dell’immagine e la luce catturata è in grado di fissare i pixel in pochi istanti con ben miglior qualità dello scatto anche in presenza di movimento. Il lavoro portato avanti sul modulo fotografico regala dunque questa fondamentale opportunità: avvicina di alcuni metri il soggetto all’oggetto, consentendo scatti di qualità anche a distanza per poter “rubare" un momento, per “catturare" un’emozione, per meglio focalizzare il significato di uno scatto, oppure per cercare l’infinitamente piccolo senza doverlo disturbare.

E’ questo il frutto di un importante lavoro complessivo sul modulo fotografico, con migliorie apportate sull’apertura dell’obiettivo, sulla struttura meccanica al servizio delle super-macro, sul sensore e sulla capacità di elaborazione dei singoli pixel. In una sola parola: XMAGE è tutto ciò che fa la differenza in questo lavoro evolutivo, diventando sinonimo di qualità e di differenziazione per elevare il P60 Pro a nuovo punto di riferimento per la fotografia in mobilità.

Fotocamera Huawei P60 Pro

Il corpo macchina esce in modo massiccio dal corpo dello smartphone, esibendosi come protagonista assoluto che in nessun modo va celato dietro i timori della scomodità, dello sbilanciamento di un device appoggiato a scrivania o di qualunque altra ritrosìa: tutto quel che sta dietro il logo XMAGE va esibito, sbandierato, esaltato. Perché identitario.

L’infinitamente piccolo

L’infinitamente piccolo è un mondo stupendo perché inesplorato. L’occhio umano si ferma alla dimensione umana, mettendo bene a fuoco tutto quel che c’è alla portata e fino ad un certo orizzonte. Grazie ad un potenziale come quello del P60 Pro si possono abbattere entrambi i limiti: si può arrivare all’orizzonte più facilmente, così come si può avvicinare l’infinitamente piccolo anche dove l’occhio non sa più mettere a fuoco. Ne scaturiranno così dettagli altrimenti invisibili, portando l’occhio in un mondo completamente nuovo e sconosciuto.

Che si entri in un fiore o che ci si avventuri tra le foglie di un albero, allontanare i polpastrelli sul display per aumentare lo zoom senza perdita di definizione è realmente un’esperienza di realtà aumentata, un’emozione che termina con un “tap" che fissa lo scatto e porta fuori da quel mondo i suoi segreti. La differenza la fa quel “10x" nel quale dettagli e colore si imprimono vivi nell’immagine, riuscendo così ad avvicinare davvero il soggetto fino a catturarlo sul sensore ed imprigionarlo tra i pixel.

Zoom P60 Pro

Ma abbiamo voluto andare anche più nel piccolo. Dove i dettagli sono invisibili e dove il movimento rende tutto più complesso. Sarebbe riuscito l’obiettivo a catturare l’infinitamente piccolo? Fino a dove può “spingere" la visione Macro del P60 Pro? Quando riesci a guardare negli occhi di una minuscola formichina intenta nel suo adrenalinico lavoro quotidiano, la sensazione è decisamente positiva. Ma lasciamo a voi il giudizio:

La differenza, spiega HUAWEI, la fa la capacità di cattura della luce: facilita le immagini diurne e abilita nuovi limiti nelle immagini notturne, catturando e donando evidenza a dettagli che gli smartphone concorrenti di prima fascia non sarebbero in grado di carpire. Il risultato è in zoom più precisi, immagini notturne più chiare, tramonti meglio contrastati: maggior potenziale su tutta la linea, insomma, sfruttando un’apertura automatica che cerca in ogni momento il miglior equilibrio tra luminosità, tempi e definizione per ottenere il meglio dello scatto in qualunque situazione. Nelle immagini notturne, in modo particolare, il P60 Pro sa distinguersi grazie all’Ultra Lightning Lens Group, vero ingrediente segreto di un corpo macchina che, catturando più luce, sa gestirla nel migliore dei modi andando oltre l’ostacolo proprio laddove la missione si fa più complessa.

Perlaceo, marmoreo

Perlaceo e marmoreo. Sotto ogni punto di vista. Nel peso, perché in mano si avverte in modo chiaro ognuno dei suoi 200 grammi. Nella robustezza, sensazione che passa a livello sia di compattezza che di esperienza pregressa con la linea “P" del gruppo cinese. Nell’impatto visivo, con l’incredibile livrea “Rococo Pearl" che è decisamente un passo interessante per il design. L’impatto estetico di questa colorazione è bellissimo, poiché ben definito e del tutto originale. Il possibile difetto è a livello percettivo, poiché vedere un dorso che richiama al marmo rischia di far notare ancora di più il peso non indifferente del device: un accento che passa a mano a mano attraverso l’uso quotidiano, facendo trapelare più la gradevolezza della scocca che non il suo ingombro (161×74,5 millimetri ben stemperati da una perfetta ergonomia). 8,3 millimetri lo spessore complessivo, ma distribuito in modo difforme sulla superficie: la fotocamera, infatti, fuoriesce dal corpo dello smartphone con una doppia scalanatura che rende decisamente importante la presenza del corpo macchina sulla scocca posteriore.

Sul fronte opposto ecco invece un display da 6,67 pollici di tipo OLED con risoluzione FHD+ (2700×1220) che promette ancor migliore resistenza agli urti rispetto al passato e che proietta immagini estremamente luminose con una profondità cromatica da 1,07 miliardi di colori. Sotto la scocca si celano uno Snapdragon 8+ Octa-core e una batteria da 4815 mAh con carica ultrarapida. All’interno del display (senza alcun notch) emerge una fotocamera ultragrandangolare da 13MP f/2.4 che sui ritratti potrà dare grosse soddisfazioni – anche con filtri appositi per un tocco di vanità supplementare.

Il display ha una frequenza di campionamento del tocco fino a 300Hz ed il multi-touch supporta fino ad un massimo di 10 punti di contatto: la sensazione è che il display sia estremamente sensibile, rendendo così davvero istantaneo il feedback durante la digitazione.

Grazie ai progressi nel campo dell’innovazione tecnologica, e in particolare gli incredibili miglioramenti apportati al comparto fotografico, tutti gli utenti Huawei possono scattare foto professionali e, grazie allo sviluppo dei nuovi sistemi di monitoraggio dei parametri della salute, tutti potranno tenere sotto controllo il proprio stile di vita. Huawei è impegnata da anni nel semplificare la vita dei suoi utenti con soluzioni sempre più aggiornate e d’avanguardia, tenendo in considerazione sia l’aspetto funzionale tramite i progressi in materia di efficienza dei prodotti, sia l’aspetto estetico attraverso il perfezionamento del design e la ricerca di materiali ricercati che garantiscono il massimo dell’esperienza utente a tutto tondo.

Arong Duan, Country Manager Huawei CBG

Manca qualcosa? Si, il 5G. A livello di connettività sono invece garantiti Bluetooth 5.2 ed NFC, nonché il Wifi 802.11 a/b/g/n/ac/ax. Supporta, inoltre, l’utilizzo di Nano Memory Card fino a 256GB.

HUAWEI FreeBuds e P60 Pro

Prezzi e modelli

Due i colori disponibili: il già citato “Rococo Pearl" e la più tradizionale versione “Black" con texture anti-impronte. L’estremamente nuovo versus l’estremamente classico: a ognuno il suo.

L’esordio di HUAWEI P60 Pro è su HUAWEI Store Italia a quota 1199 euro (versione 8+256GB), salendo a 1399,90 per la versione con maggior memoria a disposizione (12+512GB). Per chi lo acquista entro il 5 giugno, in regalo c’è uno smartwatch HUAWEI Watch GT3: ulteriori sconti sono disponibili su questa pagina.

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