È improbabile che il gigante tecnologico cinese Huawei venga rimosso dall’elenco delle società soggette a restrizioni degli Stati Uniti, ossia dalla famigerata Black List di cui abbiamo tanto sentito parlare in questi anni.
Huawei: che fine farà senza il business della telefonia mobile?
La guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina ha visto Huawei bandita negli Stati Uniti nel 2019 e da allora il gigante cinese è stato inserito nella lista delle entità pericolose per il Governo degli Stati Uniti, rendendo molto difficile per l’azienda continuare a svolgere la propria attività legata al business della telefonia mobile.
A Huawei, insieme alle sue 70 filiali, è stato vietato di fare affari con società con sede negli Stati Uniti o di utilizzare tecnologie sviluppate negli Stati Uniti. Curiosamente, l’elenco include anche alcune altre società aventi sede in Cina.
Nel mezzo di questa guerra commerciale, la Cina si sta preparando per diventare autosufficiente in diversi settori tecnologici, tra cui quello legato alla produzione di semiconduttori. Pare che stia anche lavorando su diverse tecnologie di prossima generazione come AI, ML, 6G e molto altro ancora.
Gli USA, dal canto loro, stanno anche lavorando per essere all’avanguardia nel settore tecnologico e pare che vogliano spendere circa 54,2 miliardi di dollari al fine di aumentare le competenze delle aziende americane. Il disegno di legge, denominato US Innovation and Competition Act, è attualmente al vaglio presso la Camera dei Rappresentanti.
Quando l’OEM cinese è stato inserito nella Black List, la società è stata accusata dai funzionari statunitensi di essere un potenziale rischio per la sicurezza nazionale per via dei suoi presunti legami con le agenzie militari e di sicurezza cinesi. Tuttavia, la società ha ripetutamente negato tali affermazioni. Non di meno, il governo degli Stati Uniti non ha fornito ancora alcuna prova a sostegno di questa tesi.
A causa del divieto negli Stati Uniti, Huawei non può più produrre i propri semiconduttori e le aziende che fanno affari con il gigante cinese devono ottenere una licenza o un permesso speciale dal governo degli Stati Uniti.
Con difficoltà nel settore dell’elettronica di consumo, la società ha ora spostato l’attenzione su altre attività, tra cui lo sviluppo di software e i veicoli elettrici. Entrambi questi campi non sono il business principale di Huawei e sarà interessante vedere se l’azienda cinese riuscirà ad affermarsi in tali nuovi settori di riferimento.
Le entrate del primo trimestre di Huawei sono diminuite del 16,5%, passando da 182,2 a 152,2 miliardi di yuan.