Sappiamo tutti gli impatti che hanno avuto le sanzioni statunitensi sull’azienda cinese Huawei. Lo scopo dell’amministrazione Trump era quello di far ritirare la compagnia asiatica dal mercato americano e internazionale e, in misura più o meno contenuta, c’è riuscita. Solo in Cina i device del colosso di ben Zhengfei mantengono ottime performance finanziarie, ma nel resto del mondo la compagnia affronta una crisi senza precedenti.
Oltre ad aver proibito alle realtà americane di vendere e spedire chipset e elementi a Huawei, il governo statunitense ha pensato di espandere questa mossa anche alla piattaforme software. Di fatto, i telefoni e i tablet del marchio non godono più dei servizi Google e l’azienda ha dovuto realizzare un sistema operativo fatto in casa, HongMenOSg, detto anche HarmoyOS. Ora apprendiamo che a causa di questi blocchi, TSMC non riesce più a commercializzare con la casa cinese e questo implica che non ci saranno nuovi SoC Kirin di HiSilicon.
Huawei non userà più chip Kirin, per il momento
L’unica concessione che è stata fatta è stata quella di usare le tecnologie di Qualcomm ma private del modulo 5G. Per esempio, i P50, P50 Pocket, Mate 50 e 50 Pro non dispongono dello Snapdragon di punta 5G ma solo di una versione con modem LTE. Ci sono soluzioni alternative, come le cover dotate di modem per le reti di quinta generazione, ma non è una soluzione economicamente sostenibile e vantaggiosa.
Si diceva da tempo che i processori di Kirin sarebbero tornati presto sul mercato ma oggi la casa produttrice asiatica ha smentito questi rumors affermando che non arriveranno più telefoni con SoC HiSilicon a bordo. Questo implica che i futuri Huawei P60 e Mate 60 vanteranno tecnologie MediaTek o di Qualcomm.
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