Il colosso cinese Huawei ha due serie di smartphone premium nella sua line-up di dispositivi mobili; da una parte troviamo la consumer gamma di dispositivi della serie P, dall’altra invece, troviamo l’innovativa famiglia di prodotti Mate. Dopo recenti modifiche aziendali, la società starebbe valutando anche di “resuscitare” la linea di prodotti appartenenti al marchio Mate S, da tempo abbandonata per diverse ragioni. È lecito aspettarci, a quanto affermano le prime fonti online, l’arrivo di un nuovo prodotto Mate S a breve.
Huawei Mate S: l’erede arriva dopo cinque anni?
Solitamente durante l’anno solare, il colosso cinese presenta i flagship della gamma PXX nel corso della primavera, mentre gli smartphone premium Mate sono presentati nel corso dell’estate o nel mese di settembre.
Stando a quanto affermano diversi report, sembra che la società stia pianificando di lanciare in Cina un nuovo smartphone premium appartenente alla serie Mate già nel corso del prossimo mese, che sarà tuttavia, differente dalla line-up di device Mate 40. Diversi rumor affermano che il dispositivo sarà l’erede dell’iconico Mate S.
Il prodotto fu lanciato nel settembre 2015 e per l’epoca rappresentava un vero e proprio gioiello di tecnica, eleganza e con specifiche di altissimo pregio; il suo successore, stando a quanto si vocifera, potrebbe rappresentare la stessa filosofia con materiali di classe, premium al tatto e con caratteristiche hardware eccellenti. Verosimilmente sotto il cofano invece, troveremo il Kirin 990 5G come SoC, mentre il futuro Mate 40 sarà dotato del nuovo Kirin 1020 e delle lenti a forma libera.
Bisognerà capire in che segmento di mercato si posizionerà il dispositivo, considerando che la fascia di device premium della casa è già super-affollata se si sommano, oltre alla gamma PXX e alla famiglia Mate, anche i prodotti pieghevoli Mate X e Mate XS.
Fra P40, P40 Pro, P40 Pro+, Mate 40, Mate 40 Pro, Mate XS, Mate X2 (di cui si inizia già a parlare online) e Mate S 2020 ci sarà l’imbarazzo della scelta; un unico dubbio però ci attanaglia: non c’è il rischio di creare un po’ di confusione per gli utenti?