Huawei ha presentato ufficialmente la serie Mate 70. Il lancio segna una tappa importante nella strategia dell’azienda con l’introduzione di HarmonyOS Next, il suo sistema operativo per rimpiazzare Android.
Questa nuova versione rappresenta un distacco deciso dal passato, abbandonando qualsiasi legame con l’AOSP (Android Open Source Project) e puntando esclusivamente su applicazioni native HarmonyOS.
Il sistema è già disponibile su alcuni dispositivi Huawei e, con questa novità, l’azienda punta a raggiungere l’ambizioso traguardo delle 100.000 app native entro il 2025.
Huawei dimentica Android con il suo HarmonyOS Next
I nuovi smartphone della serie Huawei Mate 70, equipaggiati con il chipset Kirin 9100, si posizionano sul mercato cinese con un prezzo competitivo rispetto agli iPhone 16, partendo da 5.499 yuan (circa 720 euro). La gamma include anche le versioni Mate 70 Pro e Mate 70 Pro+, i cui prezzi partono rispettivamente da 6.499 (circa 850 euro) e 8.499 yuan (circa 1.114 euro). Questa strategia di prezzo potrebbe favorire l’adozione del nuovo sistema operativo da parte degli utenti, offrendo un’alternativa più economica ed innovativa rispetto ai concorrenti diretti.
Huawei ha iniziato a sviluppare HarmonyOS nel 2019, in un momento di forte tensione a livello commerciale con gli Stati Uniti, quando le restrizioni impedirono l’accesso a servizi essenziali come i Google Mobile Services. Ora, HarmonyOS Next non solo elimina qualsiasi “dipendenza” ma rappresenta un tentativo concreto di sfidare il duopolio Android-iOS. Nonostante le difficoltà incontrate dai nuovi sistemi operativi nel conquistare spazio sul mercato, Huawei potrebbe sfruttare la sua posizione unica per promuovere una maggiore concorrenza. Secondo Counterpoint, si prevede che le vendite della serie Mate 70 supereranno le 10 milioni di unità.
Per ora, non ci sono piani concreti per una diffusione internazionale dei Mate 70 ma, qualora gli smartphone Huawei raggiungessero altri mercati, potrebbero rappresentare una sfida diretta per Android: in un panorama mobile dominato da pochi protagonisti, l’ingresso di un nuovo concorrente può solo favorire l’innovazione ed offrire agli utenti varie alternative fra cui scegliere.